L'esordio dei PostMan di Antonio Furlanetto sulle tracce del rock d'autore anni '70
Non sappiamo molto di PostMan, se non che è il progetto solista di Antonio Furlanetto affiancato da alcuni amici turnisti e che l’omonimo ‘PostMan’ è il loro lavoro d’esordio. Un EP rock dal sapore classico che prova, con risultati alterni, a catturare quel particolare guizzo creativo del rock’n’roll anni ‘70, a metà tra patina pop e imprevedibilità stilistiche, aggiornato con qualche suono più moderno. Così, nelle sei tracce del lavoro si alternano la flemma magnetica di Red Air, rock n’roll classico con una spruzzata sensuale dei primi QOTSA, le semi-ballad con tanto romanticismo e non troppa fantasia, quelle più oblique e di carattere (Overview), le diversioni ambient-elettroniche (CSD-84). Le vibrazioni alla Space Oddity di Overview, ma anche l’improvvisa bordata di synth di CSD-84 accostata alla più classica impostazione basso chitarra e batteria, fanno percepisce intensamente la presenza di David Bowie come nume tutelare di tutto il lavoro. Peccato che le intenzioni cristalline di Furlanetto vadano ad infrangersi in un paio di episodi (Loveless, Fleeting Goodbye) con una certa banalità di forme e melodie, non aiutata troppo da una produzione più che onesta ma senza guizzi. Ora, senza fare paragoni insensati, anche a Ziggy è capitato di inciampare in qualche pop song non troppo ispirata, andava bene per lui andrà bene per i PostMan che possono provare ad aggiustare il tiro alla prossima uscita.
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La recensione PostMan di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-22 19:20:44
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