La più recente forma artistica di Claudio Luisi prende il nome di Disarmo; il polistrumentista con trascorsi eterogenei nel mondo della musica si presenta quindi con “In Anima”, long play realizzato in totale indipendenza curando testi, arrangiamenti e registrazioni di molteplici strumenti.
Dieci le tracce a comporre una proposta d'ascolto nettamente orientata verso l'introspezione ed il dialogo con il proprio io: eloquente, in tale senso, il titolo dato all'elaborato complessivo, che lascia evincere chiaramente verso quali territori concettuali si muove l'intera opera. Sul piano strumentale, approcciamo quel nu-soul che sta facendosi spazio tra le nuove uscite nostrane con un lento ma puntuale incedere: Disarmo attinge a piene mani dalle sonorità di Lauryn Hill e Jeff Buckley, spingendosi fino al primo, crepscolare James Blake. Perché si parla di fragilità, e ci si muove in campi dove l'incertezza emotiva finisce per caratterizzare un'elegante e vellutata trattazione in musica che coinvolge anche il gospel e l'R&B, nuotando con la stessa padronanza le acque digitali e quelle analogiche.
Disarmo ha confezionato un album ponderato, le cui espressioni sono coerenti e lasciano voglia di cliccare nuovamente il tasto play per rivivere questo percorso: non è certamente scevro di sofferenze, perché c'è tanta emotività e buona dose di vissuto, ma coinvolge in punta di piedi, delicato e deciso come solo chi ha ormai impostato una grammatica espressiva sicura ed affidabile.
Per quest'estate va più che bene così, appuntamento alle prossime release.
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