Un nuovo filone "cloud rap" di matrice malinconica, introspettiva ed emo
"Con distruzione indipendente". Il refuso riguardo alla distribuzione fai da te inserito nella presentazione del primo album ufficiale "War Cemetery" di Angelo Krass, classe 1998, fa sorridere ma è anche ad effetto, soprattutto se si pensa al cimitero di guerra del titolo: potrebbe persino diventare uno slogan fisso e d'impatto, da utilizzare in tutte le produzioni.
"Non riesco a smettere di uccidermi" è il mantra sussurrato su un tappeto strumentale nell'intro che imprime al disco una traiettoria pronta a proseguire con il disagio generazionale di "G-Star". Alcune tracce, nel complesso tutte piuttosto sintetiche, sembrano quasi spunti nati da una sola e semplice idea, a partire dalla metafora del "Gargoyle" con il cuore di roccia e marmo. Fra le immagini fermate nei testi, a tratti un po' ripetitivi, ce ne sono anche di poetiche, come accade in "Randagio" che però perde qualcosa in termini di orecchiabilità e cantabilità.
Tra i pezzi meglio riusciti della tracklist ci sono "Linea Gotica" feat Reminore, in cui il testo cita anche il collettivo multidisciplinare "File Not Found" che i due artisti hanno fondato insieme nel 2017, e "Dumbo" che critica "il circo" della città di Milano. Il sangue di "Stringimi" chiude il lavoro.
Specialmente considerando la sua giovane età, ad Angelo Kras va innanzitutto riconosciuto il tentativo di creare un inedito filone musicale che vuole tracciare a suo modo una strada nuova probabilmente nel solco del cloud rap, di matrice malinconica, introspettiva ed emo, sfiorando la trap e il pop, con il mondo urban nord europeo come punto di riferimento personale. Ora la sfida è continuare a definire la propria identità artistica, fino all'ultimo dettaglio e fino alla miglior canzone possibile.
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La recensione War Cemetery di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-06 22:19:02
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