Cattaleo aveva una ragazza che si chiamava Jane, si credeva una dura, si scioglieva come un fiore. Aveva gli occhi grigi come la strada ancora da percorrere. Cattaleo è un ragazzo di 20 anni che imita i Guns, ma ha solo una chitarra per urlare nel modo più crudo possibile i sentimenti più puri ed in questo ci ricorda molto il punk dei toscani Tonno.
Io non invecchierò, ma riderò come il peccato: l’esigenza di esprimersi e di dar ordine al disordine della sua età, intriso del vissuto della provincia, che chi non c’è nato non lo può capire, crea dipendenza. La terza traccia dell’EP, A 15 anni sei donna, descrive la parabola di Martina che ieri andava a scuola ed oggi ha dei figli ed una triennale in filosofia, vive nella guerra di tutti contro tutti di Hobbes e di sua madre, ha un posto fisso dove vivere, ma non ha più posto per sognare.
Una richiesta di aiuto squarcia la quarta ed ultima traccia che dà nome all’EP, la più drammatica ed allo stesso tempo vitale, un bisogno tragico di un senso che fa vibrare la voce: Dimmi che non siamo soltanto Materia, dimmi che non è così. Il senso, oltre il caso ed al deflagrare del Big Bang, lo ritroviamo nel suono delle chitarre, nelle storie che ci lasciamo alle spalle, nei ricordi racchiusi nelle fotografie che conserviamo in salotto o nel cassetto sotto a tutto il resto, per cercare di impolverarli, ma anche e soprattutto in qualcosa di intangibile, ma forte come la nostra memoria.
Cattaleo con Materia ci regala un EP crudo e diretto, ma impregnato di sentimenti veri, della voglia a 20 anni di afferrare il senso di ogni cosa per goderne totalmente e non lasciarsi sfuggire niente, un bisogno vitale di farsi male per sorprendersi di nuovo e ricominciare.
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