Oh, io ci ho anche provato a "volere male" a Primo Zanasi ma proprio non ce la si fa. Come è possibile, infatti, essere un hater di un "un oscuro beatmaker e poli-strumentista della provincia di Bologna, collezionista di macchinari vintage e apparecchiature analogiche" come egli stesso si definisce? E l'operazione è ancora più difficile, anzi proprio impossibile, di fronte a un disco come Con occhio benigno che, lungi dall'essere perfetto (spoiler: non lo è affatto) si segnala per essere particolarissimo.
Innanzi tutto per un mero discorso di "numeri": questo è infatti un disco-fiume, composto da ben ventisei brani, di qualità variabile come è normale ma dove, a volte, ci sono davvero dei pezzi di bravura. Una traccia infatti come Lucifero, giusto per citare la mia preferita in assoluto, non è una roba che la ascolti ogni pomeriggio (magari!). Il vero "peccato primigenio" dell'intera operazione firmata da Zanasi è anche la sua qualità più grande, proprio la già citata natura "fluviale".
Un ascoltatore meno coraggioso, bisogna ammetterlo, potrebbe sentirsi come schiacciato da questa mole assurda di beat, suoni sghembi e arrangiamenti personali. Però oh, io non ce la faccio proprio: di artisti come Primo Zanasi, per me, la nostra musica ne ha bisogno come il pane, poi sta a noi, singoli ascoltatori, scendere a patti con i carboidrati no?
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