Un accurato (e godibile) lavoro di assemblaggio analogico/digitale che si muove sul filo di una confusa e datata avanguardia elettronica.
Tanto prolifico quanto trasversale, spiazzante e disorganico, il buon Daniele Bertinelli (lui dietro il progetto Oh My Dear Deer!) sforna il suo quarto lavoro del 2021 – e siamo ancora a luglio! – sempre più incentrato su un’elettronica giocherellona, concettuale, schizofrenica, nostalgica e surreale che dell'artigianalità domestica fa al contempo suo punto di forza e debolezza.
Some Sound Rest In squarcia gli auricolari e arriva all’orecchio come una matassa di frattaglie elettroniche combinate senza un apparente filo conduttore se non quello di un presumibile cortocircuito umorale a carico del nostro smanettone milanese, che quasi assume le fattezze sonore di un iperbolico videogioco: tra momenti più eclettici che ricordano gli Art Of Noise (Tzar Bomb, Bubba), altri più cupi e meno concilianti in odor di Clock DVA ( Submechanophobia, Please, Not Now), tossine kraftwerkiane in libera sospensione, fascinazioni IDM e ritmiche calde che stemperano la schiacciante plasticosità dei suoni (le nervature reggae transistorizzate di Muto E Stacce, Bloody Bath e Mekka) si dipana un accurato – e godibile – lavoro di assemblaggio analogico/digitale (samples, synth modulari, chitarre processate, destrutturazioni timbriche ecc.) che si muove sul filo di una confusa e datata avanguardia.
---
La recensione Some Sound Rest In di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-25 12:00:18
COMMENTI (1)
Tanti arigatou mister!