L’estate arriva, come tutti gli anni, inesorabile. Io non la sopporto. Eppure, quando è iniziato Immaginari, pt. 1, l’ho sentita forte e chiara addosso e stavo quasi per commuovermi per il calore leggero della chitarra acustica e delle voci falsettate.
Ritmiche profondamente moderne unite a armonie e strumentali anni ’60/’70 da Figli Delle Stelle, come se Dente fosse stato prodotto dalla Numero Uno Dischi degli anni d’oro. La band di Paola Mirabella e Andrea Pulcini racconta una malinconica stagione estiva di luoghi assolati, la “Maledetta nostalgia che ci farà impazzire”, le canzoni di Baglioni nelle orecchie e la ragazzina per cui ci siamo presi una cotta estiva mentre guarda il mare – Topexan.
La produzione del duo – che vede l’apporto esterno di Emanuele Triglia – non ci priva di gustose stramberie come il fuori tempo alla Beck di Estate Italiana. Un po’ Selton, un po’ Kings Of Convenience, con l’inevitabile suggestione Baustelle data dalle due voci uomo/donna sovrapposte – soprattutto sul testo drammatico di Avvoltoi –, ma è questione di fonti ed ispirazioni comuni.
Il "battiatismo" di Universo mi fa venire in mente che ho letto spesso, qui e là, di artisti o persone nate a fine anni ’70 che sono cresciute ascoltando La Voce Del Padrone nella macchina dei genitori, col carico di ricordi che viene voglia di vivere o che tornano in mente se li si è vissuti. Immaginari pt.1 suona come la musicassetta che da piccoli sentivamo dall’autoradio sulla strada per il mare, passivamente, scelta dai nostri genitori, ma che noi volevamo ascoltare ancora.
E oggi, magari vent’anni dopo, ogni canzone è una madeleine di quella estate, di quel sole attraverso il finestrino.
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