Un punto di partenza che riporta l'it.pop vicino al cantautorato, sospeso tra maggiore e "troppi accordi in minore".
Uno come un punto di partenza, come uno start necessario per prendere una nuova strada: è questo il concetto di base del primo disco di Modigliani, il nuovo progetto di Francesco Addari.
Nove canzoni in cui passeggiano personaggi e relazioni, vengono citate canzoni e serie tv, mettendo in parallelo lo sviluppo delle diverse narrazioni nell'arte. Si parla del tempo che passa come del derby – Derby, tra le migliori dell’intera scaletta – elementi semplici e racconti in cui è facilissimo immedesimarsi, dalla quotidianità di una coppia che guarda le serie, fino alla crescita anagrafica ed interiore.
Addari riporta consapevolmente l’it.pop a uno stato primordiale, a metà tra la radio e il cantautorato di Battisti e De Gregori (entrambi citati) in un’operazione compositiva che potrebbe ricordare il primo Dente, ma strizza l’occhio alle canzoni indie, già citate dall’autore in un lavoro precedente, e quando lo fa in maniera troppo forte – Sigarette, ad esempio – ci si trova nell’unico punto debole del disco, ma quando l'equilibrio è giusto tutto funziona in maniera credibile.
Liberando il giudizio dal confronto con artisti coevi e eventuali ispirazioni, Uno è un buon disco con rarissimi momenti deboli, perchè costruito su una solidissima base di scrittura e cantato in maniera sorprendente da una voce che sa prestarsi alle diverse storie raccontate, trasformandosi con sfumature sempre diverse. A volte ci si chiede se sia lo stesso cantante, ma a rassicurarci sono i testi, sempre coerenti, cristallina e riconoscibile.
Un cantautorato sospeso tra maggiore e “Troppi accordi in minore”, con incertezze e debolezze emotive valorizzate senza vergognarsi, orchestre delicate e ben arrangiate e, soprattutto, suoni vivi, strumenti veri e caldi, ma senza mai suonare lontani dalla contemporaneità.
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La recensione Uno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-30 01:54:02
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