Gli anni '00, vent'anni dopo: catchy, puliti ma cazzuti.
Avrei voluto avere questo disco in macchina quando avevo 18 anni, a portarmi sulla via lattea con chitarra, basso e batteria, semplici ma suonati bene, benissimo. Il power trio sembra una formula ormai desueto, ma che può diventare una forza, se con la giusta produzione e con canzoni all'altezza.
Dai primissimi secondi di I don't usually do this but feel free to knock anytime, prima prova del trio alle prese con un EP, è chiaro che la produzione ci mette del suo, costruendo un castello perfetto con le tre fondamenta più semplici del rock and roll, e per questo le più solide.
Se Animation con quei suonini elettronici sembra una hit della scena romana anni '00 direttamente dal nostro mp3 dell'epoca, ma riletta con consapevolezza moderna, la band si misura anche con Bad Guy di Billie Eilish, apparentemente leggera e scanzonato esercizio di stile, con un finale sorprendente e complesso.
La composizione, che prende qui dall'indie inglese, là dall'alternative italiano in inglese delle scene emo, è funzionale con ritornelli ben costruiti e arrangiamenti solid senza essere pretenziosi. In questo EP i Blue Wit suonano a metà tra i Maroon 5 del bellissimo Songs About Jane – prima che riducessero la loro fantasia melodica alle suonerie del telefono – e le band indie inglesi di inizio millennio.
Un disco di canzoni catchy, con suoni puliti e attenti, ma comunque con arrangiamenti che valorizzano il gusto rock&roll cazzuto quanto basta, prendendo il meglio dei primi anni '00, rileggendoli vent'anni dopo.
---
La recensione I Don't Usually Do This But Feel Free To Knock Anytime di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-23 13:49:52
COMMENTI