Coma_Cose
Nostralgia 2021 - Cantautoriale, Urban

Nostralgia
26/04/2021 - 12:49 Scritto da Marco Del Casale

Con sei canzoni e un messaggio vocale, Fausto e Francesca si guardano indietro con una consapevolezza maggiore e riscrivono le coordinate dell'itpop

Arrivati ad un certo punto della propria carriera, è possibile percorrere due strade: portarsi a casa la pagnotta rispettando le regole di una formula che finora è stata vincente, oppure si può provare a rischiare e percorrere altri sentieri.

I Coma_Cose ne sanno qualcosa, lo sanno anche tutti quelli che nel 2017 ascoltavano per la prima volta Inverno Ticinese. In quel momento d’oro per il nuovo pop italiano, il duo formato da Fausto “Lama” Zanardelli e Francesca “California” Mesiano ne cambiava (forse involontariamente) lo stile e le coordinate, a partire da quelle linguistiche. Tra giochi di parole e contaminazioni varie nasceva un cantautorato nuovo, figlio di una generazione immersa a pieno titolo nel presente ma consapevole del proprio passato. Il debutto vero e proprio con HYPE AURA (2019) confermava le prime impressioni sul duo meneghino, regalandoci singoli come Mancarsi che, per quanto recente, odora parecchio di inno generazionale che funzionerà per molti anni a venire.

Poi sono arrivati l’Ariston e un singolo come Fiamme negli occhi, che in radio è andato alla grande. Un’apertura verso il grande pubblico televisivo, per il quale Francesca e Fausto rappresentavano una delle tante novità di quest’anno. Tutti elementi che lasciavano presagire il salto, con un disco apparecchiato per fare il botto definitivo e conquistare nuovi ascoltatori. Ma non è andata proprio così.

Nostralgia è un disco di sei canzoni e un messaggio vocale, dove i giochi di parole sono molti di meno, Milano non è più il centro del mondo e il rap scompare quasi totalmente, per lasciare spazio ad una maniera di raccontarsi che cambia ancora una volta le carte in tavola. "Un disco che racconta il presente ricercandolo nel passato", come ci hanno raccontato, dove il perdono è un elemento fondamentale per essere più consapevoli quando ci guardiamo indietro.

L’aria di cambiamento si avverte già dall’apertura affidata a Mille Tempeste, brano con un’atmosfera oscura che il duo non ci aveva mai proposto in precedenza. La produzione dei Mamakass assesta da subito i suoi colpi migliori, regalandoci una miscela di urban pop che scivola in un gioco di chitarre sempre più protagoniste, traccia dopo traccia, della nuova veste sonora dei Coma_Cose. Se non fosse per la hit Fiamme negli occhi, il brano più pop del disco sarebbe senza dubbio La canzone dei lupi: tastiere vintage (che ricordano vagamente quelle dei TheGiornalisti di Fuori Campo) e una melodia figlia dei Beach House accompagnano uno dei testi più significativi dell’album: "Dipende da quanto tu sia disposto a capirе che col tempo tutto si disintegra. Lo so, ora non ci credi, ma tutto si addomestica tranne i lupi e noi". Dicevamo delle chitarre in grande spolvero: Novantasei è una carica di pop-rock che esplode in un citazionismo sonoro quasi estremo, ricordandoci i lati più morbidi e smielati dei Pixies e dei nostri Verdena. Per il resto, tutto bene.

In Discoteche abbandonate, la voce solitaria di California ci porta in un mondo a metà tra l’apocalisse odierna e i ricordi passati, raccontandoci di generazioni vecchie e nuove, figlie del “berlusconismo interstellare”, anche questo da perdonare; musicalmente si innalza un’eco di Battisti, con un tappeto di synth che sembra uscito dalla colonna sonora di Stranger Things.

Zombie al Carrefour  è il vero gioiello del disco: Francesca si lascia andare in una ballad piano e voce ad un monologo intimo e commovente, forse il momento più alto della carriera artistica del duo. Il testo sfoggia frasi in pieno stile Coma_Cose e un ritornello al quale non si può restare indifferenti :Ho sentito soltanto il bisogno di fare qualcosa di buono, qualcosa di normale. Pur di non ritornare a casa, dove vivono i sensi di colpa, ho preferito lasciarli da soli come si fa coi genitori quando si cresce”.

Nostralgia è il disco che chiude un’epoca. Probabilmente è il canto del cigno di quell’itpop che in questi anni abbiamo iniziato a conoscere fin troppo bene (anche se non ne siamo troppo convinti). I Coma_Cose recuperano quelle sonorità e si tolgono i vestiti urban per immergersi totalmente dentro il calderone, riscrivendone, benissimo, le coordinate ancora una volta.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.