Ze In The Clouds si presenta con un disco "magico": dalla formazione jazz si passa a brani dalle molteplici sfaccettature, che sfidano l'ascoltare a confrontarsi con qualcosa di veramente diverso dal solito.
Arriva da Milano Ze In The Clouds, artista che tributa la sua vita al jazz attraverso lo studio, l'attività dal vivo e la produzione di brani; il tutto in una visione multisfaccettata dell'impronta artistica, filosofia creativa che è confluita in “Magical”, primo disco rilasciato sulla neonata label Time Is The Enemy.
Otto canzoni per un long play che traccia la linea di un futuro dove nessuna tradizione viene persa (parafrasando le parole del diretto interessato): lo stampo jazzistico produce un lotto di brani difficili da categorizzare perché aperti a molteplici generi musicali. Ogni nucleo musicale vive più fasi nel tempo d'esecuzione e si spazia dall'hip-hop all'elettronica, con un costante retrogusto nu-soul “insaporito” anche dalle figure coinvolte nel progetto (su tutte, si nota la presenza di LNDFK e lo “zampino” di Dario Bass). Ma guai a lasciarsi ammaliare dall'ideale tranello dell'opera collettiva, perché è Ze in the Clouds a muovere i fili e dettare (sapientemente) i tempi di un disco difficile da decifrare (sempre che sia necessario farlo) ma decisamente più immediato da apprezzare, ballare, riascoltare.
È musica nuova, che spinge il confine un pizzico più in là: ventata fresca nel panorama italiano dove troppo spesso si finisce per fare il riciclo di quanto funzionava meglio nei decenni trascorsi. Qualche volta, bisogna avere il coraggio di ridiscutere le grammatiche che si utilizzano per plasmare le canzoni, ed al tempo stesso sfidare l'ascoltatore ad introdursi in territori inesplorati.
L'artista meneghino, come dimostrato dalle sue creature sonore, ha fegato da vendere.
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La recensione MAGICAL di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-15 00:10:02
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