Una voce eterea danza nelle atmosfere trip-hop di un universo dark: è l'Escapismo elettronico
Forse il Trip-Hop puro non può essere un genere mainstream per la sua natura intrinseca e non può neanche essere "pop" per definizione - a meno che non si prenda in considerazione qualche sfumatura di Billie Eilish -, ma può essere comunque un bellissimo genere di nicchia frutto di congiunture astrali, nel senso che per prendere forma deve assistere al verificarsi di alcune condizioni abbastanza straordinarie: provando a sintetizzare al massimo, una personalità vocale deve sposare una perfetta dimensione elettronica e magari, dal loro incontro, può anche nascere un immaginario artistico particolare.
Nel caso dei The Actions, la voce eterea di Marta Argenio in arte Silty galleggia leggera nelle atmosfere composte insieme a Maurizio "Mo" Stellato" e così l'album "Flourish" diventa un bel viaggio sonoro in un universo dark alternativo di nove intense tracce, che hanno il profumo buono dei Portishead e dei Massive Attack e regalano suggestioni: l'apnea provata prima di un salto nel vuoto ("Leap"), la paura ("Save Me"), la sensazione di muoversi in un acquario ("Buoyant"), i sospiri interiori ("Inner Flow"), una lunga rinascita ("Flourish"). Per spiegare il concept del disco si potrebbe utilizzare il neologismo "Escapismo", trasponendo dall'inglese all'italiano: una sorta di evasione che parte da uno stato d'ansia e, attraverso il cambiamento, porta a rifiorire.
The Actions hanno sede a Bristol, nel Regno Unito, esprimono un sound internazionale e vantano centinaia di concerti nel Vecchio Continente, festival prestigiosi e aperture di concerti di grandi artisti ma sono anche benvoluti da emittenti come la BBC e sfoggiano un background di un certo spessore. L'impressione quindi è che l'Italia non solo non sappia esportare i propri talenti ma se li lasci anche sfuggire.
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La recensione Flourish di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-05 21:30:12
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