I Kuan da Firenze non avevamo fatto in tempo a salutarli con il loro disco di esordio che ecco che ritornano, più forti e tonanti di prima, con un nuovo, intensissimo lavoro. E per comprendere meglio il livello appunto di intensità basta ascoltare la traccia numero sei, ovvero "Shoggoth". Se non lo avete già fatto vi invitiamo a prestarci orecchio, almeno prima di andare avanti con questa nostra recensione.
Già perché "Through The Dreamin Void" è un lavoro, se possibile, ancora più duro e sperimentale del precedente (di cui avevamo parlato qui). E sono proprio pezzi come "Shoggoth" a dimostrare quanto il duo di Firenze non voglia scendere né a patti con nessuno né fare sconti. Qui si parla di rumore, di rumore fatto a modino certo, ma di rumore chitarristico nella sua essenza. Sono bordate sul capino di psichedelia mescolato a un ambient tosto e, in certi momenti, quasi intellegibile.
Chiaro e evidente come, per un ascoltatore occasionale, un disco come questo "Through The Dreamin Void" è pressoché una montagna troppo alta da scalare. Ma se avete le gambe allenate, le spalle forti e, soprattutto, le orecchie rotte a mille avventure soniche la scalata sarà esaltante e gagliarda. Quando tornerete giù a valle vi fischieranno le orecchie: ma di pura gioia rumorista.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.