Nicol Bana è una produttrice musicale, cantautrice e polistrumentista. Scrive in italiano, campiona rumori della vita quotidiana e li organizza in collage musicali dall’estetica tra elettronica e avant-pop, accompagnandosi con synth e chitarra elettrica. Questa la sua presentazione che ci aiuta a decifrare il suo linguaggio davvero molto personale. Le quattro tracce che compongono questo EP sono state realizzate con campioni concreti (le gocce del lavandino che perde e la lezione di canto lirico in ossa, le voci di bambini che rimbombano nel corridoio di una scuola in giovani), ma anche richiami pop come quello al "quando vedo te" della Rettore di Kobra in Kobrini.
Non vi aspettate musica inascoltabile, fondamentalmente è pop che ha preso una via tutta sua, a volte eterea (Le previsioni del tempo), altre più elettronica (Ossa), altre ancora più sinistra (Giovani). La sua voce si presta perfettamente alle parole che declama (Kobrini), corrosive come l'acido eppure tutte a fuoco. Ricorda da lontano la musica alternativa degli anni '90, alla Üstmamö per intenderci, con tutta l'urgenza del nuovo pop (quando picchia duro) e l'approccio maieutico, come suggerisce appunto il titolo. Molto, molto interessante.
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