“Cronache siderali” è un album dal songwriting profondo, in connessione con la magia dello spazio interstellare, attraverso sonorità folk-acustiche e combat-folk
Negli spazi interstellari le temperature sono freddissime, le distanze incolmabili e gli astri, delle nubi di gas e polveri. Dalla Terra, tuttavia, lo spazio cosmico appare in modo differente e il firmamento è una coperta di luci che avvolge di mistero e bellezza il creato. In questo miracolo del cielo notturno, Sirio resta la stella più brillante. E cosa rende una stella più luminosa delle altre? La quantità di energia elettromagnetica emessa. Per tale ragione Sirio viene definita “Il Sole dietro il Sole” e ci affascina per la sua potenza scintillante. Ci chiediamo se non sia anche questo il motivo per cui Antonio Gilioli abbia scelto “Sirio” come pseudonimo; in effetti la sua musica è potente e luminosa e lui stesso è un astro solitario, un one man band che irradia energia con il suono di una chitarra, un’armonica e una voce intensa. “Cronache siderali” è il suo album di esordio e oggi ve ne parliamo a 8,6 anni luce dalla Terra.
“Son nel mezzo” sembra descrivere l’occultazione del satellite di un pianeta che si frappone tra l’osservatore dalla Terra e il satellite stesso. Nel mezzo, tra questi due corpi celesti, si percepiscono melodie folk, sonorità acustiche e coni d’ombra malinconici. Risucchiati da un buco nero, l’orizzonte degli eventi scompare (“Lo scherzo della morte”) e tutto sembra regolato dal caos primordiale (“Annegherò insieme a te”). Ma dalla Terra l’universo appare armonico, intonato, colmando la vita di senso (“Da qui”, “Utensili spirituali”, “Ho scelto la luce”). Il destino di ogni esistenza è scritto nelle stelle che raccontano da lontano la storia degli uomini, una narrazione epica fatta di guerra, dolore, coraggio e speranza (“Postumi di civiltà”, “Destino biologico”, “Lei esiste”) a rappresentare l’inscindibile legame tra l’universo e la vita.
“Cronache siderali” è un album dal songwriting profondo, in connessione con la magia dello spazio interstellare, attraverso sonorità folk-acustiche che come onde gravitazionali si contraggono e si espandono ritmicamente al pulsare del cuore
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La recensione Cronache siderali di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-31 12:27:54
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