Coloriture dark fanno da sfondo ad una proposta d'ascolto molto orientata all'intimismo: il lento ma costante processo di maturazione di Bora rende "The Lost Tapes" un album che merita sviluppi.
In bilico tra Italia e Turchia (precisamente, collegando Ankara e Firenze) Bora definisce la sua poetica per farla confluire in “The Lost Tapes”, album che raccoglie la più recente produzione di singoli insieme ad ulteriori brani inediti per una release licenziata da Rivoluzione Dischi/Pirames International.
Sono in totale otto le canzoni che restituiscono un'idea ben precisa dei confini artistici per questo progetto: gusto raffinato per quell'elettronica fortemente orientata agli anni '80 trova una coloritura dark che serve a meglio definire le sfumature emotive dell'intera proposta d'ascolto. C'è intimismo e la bussola è orientata verso l'introspezione: non serve l'esercizio di stile per incupire i timpani (e gli animi) del fruitore, ma si concretizza un vero e proprio invito al viaggio tra le inquietudini registrate su questi nastri persi. Il piglio sicuro, insieme ad un lavoro convincente in sede di post-produzione, rendono Bora un artista che può dire la sua in questo presente e nel più immediato futuro.
Questo disco ha avuto una fase di maturazione lenta e costante, che ha portato ad una risultante definita e messa a fuoco. Vedremo se, nei prossimi mesi, lo slancio creativo si concretizzerà con tempi d'attesa meno lunghi. Ci sono le carte in regola per regalarci buone novità.
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La recensione The Lost Tapes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-31 00:02:12
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