Settembre significa, per molti, tornare ad una routine fatta di traffico, turni di lavoro, città oppressive, ad una vita rigidamente incasellata in spazi e luoghi ben definiti. Ancora memori della libertà assaporata nei mesi estivi, non sorprende che la rabbia e la frustrazione possano essere emozioni dominanti nell’animo di molti. Come fare allora per sfogarsi senza patire effetti collaterali?
È qui che ci viene in aiuto Cemento dei baresi Strebla. Una mezz’ora di noise punk furente rappresentata alla perfezione dalla doppietta iniziale di Cemento e Carne, dove una batteria hardcore fa da impalcatura a chitarre che non smettono di urlare nemmeno per mezzo secondo e ad un cantato che sembra uscito dalle profondità degli inferi. Ed è proprio un autentico inferno quello che gli Strebla descrivono nei loro testi: un inferno creato dagli uomini per i loro simili, nel quale l’unica possibilità sembra essere quella di “amare la lebbra che ci divorerà”. A queste esplosioni sonore si intrecciano poi momenti come Someone locked the door, industrial nichilista e disperata, e il post-hardcore di Decapito, a conferma della versatilità di un gruppo che, per quanto agli inizi, sa già muoversi abilmente tra stili e atmosfere differenti, piegandoli alle proprie necessità espressive.
Con Cemento gli Strebla si rivelano essere una delle band hardcore da tenere d’occhio nei prossimi anni; per intanto godetevi il loro esordio, ed evitate di spaccare l’ufficio.
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