La più recente derivazione artistica di Pietro Santangelo riconduce a PS5, questa configurazione propone il concept “Unconscious Collective”, che segna il presente della pubblicazione avvenuta in primavera, per un long play licenziato da Hyperjazz Records.
Compongono una proposta d'ascolto inclusiva e che mira ad abbattere le distanze geografiche otto tracce: il magma creativo dalle radici partenopee attraversa i chilometri unendo luoghi, culture, registri musicali e approcci alla forma-canzone. Insieme ad un manipolo di fidati collaboratori composto da Paolo “Batà” Bianconcini (percussioni), Giuseppe Gironi (sassofono contralto e baritono), Vincenzo Lamagna (basso elettrico) e Salvatore Rainone (batteria) si produce una matrice sonora univoca ma capace, al contempo, di suscitare fascinazioni ai timpani ed evocazioni spaziali eterogenee. I brani, anche dando una rapida occhiata alla tracklist, risaltano per un minutaggio che già sul piano meramente quantitavo lancia un significativo segnale artistico: ogni composizione ha il suo sviluppo autonomo, che non intende piegarsi agli striminziti tempi della musica digitale. La cosa più complicata è cercare qualche etichetta per categorizzare l'album che abbiamo fra le mani: l'approccio jazz si fonde all'afro-beat nel mentre che la sezione ritmica confeziona tessiture groovy.
Ma alla fine, è davvero necessario classificare un disco così? Consigliamo l'ascolto senza troppi protocolli di sorta, perché c'è da prestare la giusta attenzione. In cambio, l'apparato uditivo saprà come ringraziare il fruitore che investe il proprio tempo per viaggiare con “Unconscious Collective”.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.