Un personale grumo di elucubrazioni esistenziali vestite di elettronica, noise rock e psichedelia, tra spregiudicata trasversalità e latente cazzeggio.
La follia umana come musa ispiratrice di questo EP autoprodotto, registrato in un garage di Milano la bellezza di sette anni fa ma pubblicato solo nel 2021. Autore di questa curiosa dissepoltura artistica è Il Cavallo Di Torino (Nando Fiorino all’anagrafe) che pensa bene di riversare in un mini-concept un personalissimo grumo di elucubrazioni esistenziali vestite di elettronica, noise rock, psichedelia (e non poteva essere altrimenti) e citazioni letterarie/cinematografiche.
La risultante sono 6 brani che tratteggiano un altrove (più o meno) turbolento – e (più o meno) surreale – dove latitano i ritornelli ma dove abbondano i cambi di registro e le piroette soniche, ben assecondate dal musicista siciliano con spregiudicata trasversalità: il Rino Gaetano 2.0 di In Bilico Tra Lola Montes Dei Poveri e Marta Turati, gli echi progressive di Stronzo, quelli new wave bluvertighiani di Psicoserpi o gli sferzanti amperaggi verdeniani di Jack E Neal e Quando Io Non C’ero tengono a galla un disco dove il (latente) cazzeggio rischia talvolta di prendere il sopravvento.
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La recensione Stanza 1616 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-05 20:26:00
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