Ascolto prezioso firmato da Adduci: nove tracce che riflettono sul presente e sulle relazioni interpersonali con l'intelligenza di un'anima rara.
Vincenzo si spoglia dei moniker per mettersi in gioco in prima persona in questa più recente stagione artistica. In collaborazione con Adesiva Discografica arriva “Se invece di sbattere gli occhi”, firmato semplicemente Adduci.
Coerenza con i propri trascorsi, ma anche volontà di restituire al fruitore un valore aggiunto: in queste nove tracce, in parte disvelate attraverso la pubblicazione di singoli lungo il 2020, l'anima cantautorale del progetto si congiunge a ponderate integrazioni del suono, colorando le stanze sonore in pieno arricchimento della canonica impostazione primordiale voce e chitarra. Perché è insita in quella configurazione la scintilla primigenia dei brani, ma poi arrivano i sintetizzatori, le percussioni e tutti quegli elementi che rendono l'ascolto intrigante e magnetico nei risvolti. Cliccando play ci si introduce in un microcosmo fatto di intimismo, incertezze e rara capacità di spogliarsi dei manierismi per mostrare l'io più sincero; c'è un animo sensibile e riflessivo, che indaga sulla propria persona e sulle relazioni che si sono avvicendate nel corso del tempo: un esercizio di certo non semplice, che può coinvolgere l'ascoltatore in un percorso condiviso e, imprescindibilmente, fiduciario.
Esistere in questo periodo non è mestiere semplice, e certamente Adduci non coltiva velleità di fornire un vademecum con soluzioni istantanee. Quello che possiamo chiedere a questo disco è di farci compagnia, di sollevarci il tempo di un respiro da questa quotidianità che ci attanaglia stancamente; “Se invece di sbattere gli occhi” ha musica e parole che sono radicate nel presente, con personalità e piglio da artista che sa bene cosa sta facendo.
Un album da custodire gelosamente.
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La recensione Se invece di sbattere gli occhi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-10 00:00:14
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