Il primo disco del chitarrista e polistrumentista Michele Boni mette tutti d'accordo
Tutti d'accordo. Non so voi ma a me, al termine dell'ascolto di questo In Compass Time, primo disco da solista del chitarrista e polistrumentista Michele Boni, mi è venuta in mente questa frase e non è più uscita. Già perché quest'album, e un pezzo quale Indian Tales sta lì a confermarlo mette, letteralmente, tutti d'accordo. Mette d'accordo chi nella musica cerca quel pizzico di poesia che l'aiuti a superare le giornate. Mette d'accordo chi nella musica chiede un po' di pazzia e sperimentalismo, ma senza esagerare. E mette d'accordo perfino chi con la musica vuole viaggiare, oltre che passare una manciata di minuti in modo creativo, un po' dolce e tanto trasognato. Ecco, avrete capito che le evoluzioni della chitarra di Boni (e non solo della sua chitarra) le ho molto apprezzato, soprattutto perché ho compreso, almeno spero, l'obiettivo dell'artista lombardo.
Ovvero realizzare un lavoro in cui, al suo interno, vi sia racchiuso l'autobiografia in musica del proprio io, realizzata attraverso l'utilizzo del suo strumento principe, giustappunto la chitarra, e poi declinata in mille e mille sfaccettature diverse. Intendiamoci, questo non è un disco di musica sperimentale e anzi stiamo parlando di qualcosa di molto più "classico" di quello che si potrebbe anche sol pensare ma, insomma, non è questo il punto.
Il punto è che l'album è buono e ci fa stare meglio. Provare per credere l'intro di Invenzione per due.
---
La recensione In Compass Time di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-11 08:00:09
COMMENTI