Capucino è un progetto elettronico-etnico romagnolo. Propongono uno stile consono all'insonorizzazione di tutte le situazioni trendy e chill out quando necessitano di un contesto musicale che esalti certe sensazioni. Sarà per questo che, mentre scrivo, sto bevendo una soluzione di PEG, polietilenglicole. Andate a cercare su internet a cosa serve.
Gli ingredienti fashion ci sono tutti: i toni dub di "Capucino Love", i loop chitarristici di "Manduriami", gli urletti etnico-femminili che ci sorbiamo da quando Peter Gabriel ha capito di poter far soldi commercializzando artisti senegalesi... C'è pure una buona dose di strumentazioni elettroniche che fa tanto cool.
"Genetica Electronica" è musica da post discoteca, ormai l'avete capito, ma fa rimpiangere sia le rarefazioni di grandi classici senza tempo come "Chill Out" firmato KLF o "Music Has The Right To Children" dei Boards of Canada che lo humour di un artista come Cornelius, infuso nella dolcezza di un "piccolo" album come "Point". Purtroppo questo è un genere in larga misura prodotto da musicisti che fanno quel mestiere perchè amano la musica, non perchè abbiano qualcosa da esprimere.
Insomma, dov'è l'elettronica italiana? Roba meno basata su stereotipi non ce ne è? Prodotti come questo già saturano scaffali etichettati "elettronica" al Media World, mentre continuo a lamentare la mancanza di un Christian Fennesz lombardo, di un Venetian Snares sardo, di un Alva Noto molisano e perchè no, sento anche la mancanza di un Mario Rossi veneto, uno qualsiasi, ma che si distingua (non me ne voglia la Riotmaker, secondo me la strada è buona, ma va ancora percorsa tutta). Possibile ci si debba affidare agli inglesi ed ai tedeschi se si è italiani e si vuole ascoltare o fare dell'elettronica senza grancassa sui quarti e basso in levare?
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La recensione Genetica Electronica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-02-15 00:00:00
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