Cose pesanti narrate con invidiabile leggerezza: Fulcro racconta "Il mondo che cambia" con piglio personale sullo sfondo della Capitale.
Esperienze trasversali alle svariate forme d'arte, comunque ronzando intorno alla doppia H, hanno plasmato il presente artistico di Fulcro. Il suo 2021 suona “Il mondo che cambia”, corposa prova in studio plasmata in totale autonomia dallo stesso autore romano. Nel mentre che approccio il tasto play, faccio qualche passo indietro per accorgermi che, meno di un anno fa, avevo già incrociato il cammino di Fulcro recensendo “Salmoni EP”; ed è sempre qualcosa di significativo perché ritengo che i dischi siano anche opportunità per riflettere un attimo, comprendere cosa è cambiato e cosa invece non è mutato.
Nel dubbio, Roma è sempre un odi et amo.
E la Capitale torna con la sua presenza, tanto ingombrante quanto affascinante; in questo album si becca anche un titolo nella tracklist, ma guai a pensare che si abbia a che fare con una proposta d'ascolto basata meramente sul situazionismo del descrivere, narrare, criticare o esaltare la vita romana. Fulcro sviluppa su dodici tracce una narrazione personale che approccia, trasversalmente, le ripercussioni della pandemia, le istanze sociali che sgomitano per conquistarsi il giusto rilievo e gli scazzi quotidiani che un periodo complicato come pochi può sviluppare. Il filo conduttore è la stanchezza, sensazione aggravata dalle contraddizioni delle persone; qui intervengono le strumentali, che si muovo agilmente tra le stanze hip-hop per edificare un suono versatile, aperto ai digitalismi e ai glitch senza togliere le luci della ribalta ai testi, il vero fulcro (chiedo perdono, ma il gioco di parole almeno una volta era dovuto) dell'intero long play.
Un segnale importante di maturità e di crescita sta proprio nel riuscire, in modo convincente, a dichiarare guerra alla leggerezza sfruttandone le stesse armi: “Il mondo che cambia” è così, mette a fuoco l'obiettivo su tante cose che stanno andando per il verso più storto possibile senza risultare ostico, oscuro, criptico.
Fulcro è solido, ma non per questo pesante. Avanti così verso nuovi sviluppi.
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La recensione Il Mondo Che Cambia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-13 04:29:42
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