Marco Pianges con Somewhere realizza, almeno a mio avviso, un'operazione nient'affatto semplice. Infatti l'artista di Giarre riesce nel "breve" spazio di cinque pezzi di fornire all'ascoltare un buon starting point per la musica elettronica sperimentale senza risultare troppo concettuale o artigliato. Intendiamoci: qui non si sta dicendo che Pianges presenta una music ambient, ibridata con l'IDM, "facile", no, nient'affatto. Questo è un lavoro sperimentale fino al midollo, con anche una ricerca e una selezione dei suoni frutto di uno studio profondo e approfondito. Quello che volevo dire poc'anzi e che anche un ascoltatore casuale può avvicinarsi a un lavoro del genere perché è l'attitudine e la capacità di creare arrangiamenti funzionali a "salvarlo".
I diversi pezzi che compongono il disco, infatti, non iniziano mai con il classico wall of sound di tante produzioni del genere ma, per così dire, introducono lo spettatore nel proprio mondo. Questo lo si comprende molto bene in una traccia quale Was War che, giustappunto, parte "normale" e poi nella sua seconda parte si evolve e si destruttura in qualcosa di molto sperimentale.
Seppure l'inizio non è al livello, all'ottimo livello, della fine, Somewhere è un lavoro non solo interessante ma anche ben prodotto e ben "pensato". Se avete voglia di musica elettronica di un certo spessore dovrete, d'ora in avanti, guardare anche a Giarre.
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