Un manifesto alla quarta potenza per imparare a viaggiare, amare, vivere, sognare sotto il segno della musica.
Manifesto canzoni è il terzo lavoro in studio da solista di Leonardo Angelucci, prolifico musicista romano classe 1991. Si tratta di un manifesto alla quarta potenza, in quanto ogni canzone è un episodio a se stante, prodotto di una vitalità creativa rara e sorprendente nel panorama musicale contemporaneo.
La prima traccia Budapest è una canzone con sonorità rock anni 90 e parla di viaggi, di città, un turbinio di panorami da vivere assieme alla propria amata, "la copertina di una guida turistica vissuta. L'amore e la distanza raccontati con la metafora del viaggio" scrive l'autore stesso. Musicalmente la forma canzone standard è pienamente rispettata, con strofa ritornello, special e, proprio come il pop rock anni 90 finisce sfumando con la stessa frase musicale iniziale. Questo è il manifesto dell'amore per il viaggio.
Geografia racconta il viaggio interiore, ciò che è stato ma soprattutto ciò che l'autore vorrebbe che fosse. Il gioco tra metafore geografiche e sessuali è semplice quanto efficace. Questa è una ballata che fonde assieme l'elettronica della drum machine e il calore delle chitarre. Anche qui la struttura della canzone è standard e funziona perfettamente, senza bisogno di ricorrere ad effetti speciali. Questo è il manifesto del viaggio per l'amore.
Si cambia passo con Unghie e al graffio rock si sostituisce l'amalgama di un pop aggressivo, ma senza spostarsi dagli anni 90 che sembrano essere il fulcro di tutto l'ep. La voce e i versi si fanno più spigolosi fino quasi a sfiorare il rap con la punta delle dita, ma senza mai avere il cambio di passo e di metriche tipico di questo genere. L'unione di synth e distorsioni segna il territorio delle strofe, mentre i ritornelli suonano molto più contemporanei, con echi di Gazelle o dell'ultimo Coez. Questo è il manifesto sull'essenza dell'amore.
Hennè prosegue sul solco del pop e racconta dell'importanza della vita, prima ancora che delle sue sovrastrutture: "Vivere è non pensare" recita il ritornello. Si gioca ancora con synth e distorsori che questa volta sono applicati al basso. Questo è il manifesto della vita intesa come qualcosa in divenire, assolutamente non ciclica e magicamente incompleta.
Manifesto canzoni è un ep che racconta molto bene la creatività musicale di Leonardo Angelucci e del suo habitat musicale che è quello delle chitarre e della riproposizione di un sound anni 90 ripulito però dalla tecnologia del secondo millennio e quindi in qualche modo "tradito". Il risultato è un lavoro molto bello da ascoltare, forse un po' difficile da inquadrare proprio per la scelta di volersi ripiegare su sonorità così tipiche di un periodo storico ormai lontano, ma comunque un lavoro degno di attenzione per la creatività musicale e il modo di assemblare i testi in maniera totalmente funzionale al concetto che si vuole esprimere, senza fronzoli o retorica.
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La recensione Manifesto canzoni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-24 22:12:06
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