Forse altalenante ma ben costruito, il nuovo lavoro del progetto Zi-CKA in the Head porta avanti un interessante discorso trip hop denso di significato
Lievemente altalenante nella consistenza e nell'organizzazione strutturale ma, nel complesso, molto buono questo Habit and Changes pt.1, nuovo album in studio (con presupposti di continuazione, come esplicitato dal titolo) firmato Zi-CKA in the Head, notevole progetto trip hop vestito da sound system e guidato dall'italo-britannico Gennaro 'Zio' Sica, già all'opera anche come People in my Head e 2Fam Suggestions. Molto buono perché non si limita solo ad essere un semplice prodotto di genere, preferendo esplorare quanto più possibile le singole sfaccettature dello stile al quale sceglie di aderire pur riuscendo, tranne forse un paio di occasioni, a rimanere in pista per quanto riguarda la capacità, tutt'altro che scontata, di offrire all'ascolto un prodotto comunque compatto, lineare e ben confezionato.
L'estrazione campana underground di Sica si sente tutta e ha una specifica ragion d'essere, ora nell'utilizzo del dialetto in alcuni dei tanti featuring da vero e proprio sound system saggiamente meridionalista, ora nella scelta dei suoni e nella loro rispettiva organizzazione sulla tavolozza emotiva dell'intero lavoro in questione.
La derivazione trip hop, per l'appunto, è molto marcata e particolarmente evidente, ma non ritorna all'udito sempre con le medesime motivazioni, riuscendo dunque a provocare reazioni sempre diverse eppure ben allineate sullo stesso filo conduttore sia sonoro che concettuale. La lezione Massive Attack è evidentemente appresa, sia in ambito psichedelico che su sponde meglio orientate al conferimento della vibrazione fisica oltre che sensoriale. E il senso del sound system viene apertamente sprigionato dal ricorso a collaborazioni testuali e rispettive declamazioni simil-rap imponenti per ciò che concerne le intenzioni discorsive dell'opera.
Intenzioni che, oltre a viaggiare anche sulla nobile scia della miglior drum and bass possibile e sulle ali di un elettro funk con tendenze reggae che a tratti riducono gli arrangiamenti all'essenziale senza mai dimenticarsi di sperimentare, sfociano anche in un corpo contenutistico non di poco conto. Echi paralleli di 99 Posse e Almamegretta, allora, conferiscono un senso ben preciso al discorso portato avanti – pur con qualche sbavatura ripetitiva qua e là – con l'incedere dei brani in scaletta, anche e soprattutto quando contribuiscono a reinterpretare letteralmente – non senza una certa sorpresa all'ascolto – gli Area di Luglio, agosto, settembre (nero). Molto interessanti ed emotivamente influenti i lati oscuri con sprazzi di sampler jazzati solo apparentemente fuori contesto (vedi Loosing chains) o, meglio ancora, intrisi di tribalità oscure e meravigliosamente malsane (Kurami e The source).
Un buon lavoro di studio che attende un riscontro dal vivo sicuramente eccitante ma che merita un sequel forse un po' più attento ai pochi difetti per meglio bilanciare la sostanza complessiva del suo corpo sonoro.
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La recensione Habit and Changes pt.1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-22 16:29:49
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