I Sis Felix rinascono con un buon Ep, nel quale tracciano la propria strada nell'oscura foresta del dark rock, e lo fanno con nostalgia e arrangiamenti originali
Sicuramente travagliata la carriera dei Sis Felix: nati a Foggia quasi quarant'anni fa, nella metà degli anni 80, considerati gruppo promettente in riferimento alla new wave italiana, pubblicano una demo nel 1987 e si sciolgono. Rinascono nel 2012, ma è tra il 2016 ed il 2021 che si colloca gran parte della loro produzione, con il singolo Motionless Thinking (2016), l'Ep Figures (2019) ed il nuovo Ep Rebirth, uscito nel giugno 2021.
Dall'ascolto dell'ultimo album si comprende come la band voglia tracciare un percorso autonomo in un genere, il dark rock, nel quale sembra si stato detto e fatto tutto. Sicuramente sarebbe interessante ascoltare gli esordi di questa band, epocale a tutti gli effetti, ma le quattro tracce dell'Ep identificano molto bene la collocazione della band nel sound anni 80, che sa maggiormente delle nostalgiche armonie dei Cure e dei Sad Lovers & Giants rispetto alle ritmiche serrate ed industriali dei Bauhaus e dei Joy Division. Fin dalla prima traccia, che dà titolo all'album, si percepisce un senso di distanza, un'indole nostalgica. Le stesse venature si percepiscono in Lost time, sostenuta da un bellissimo basso, ben arrangiata e dal colore più anni 90 (seppur non manchino echi dei Sisters of Mercy). A mio avviso traccia molto interessante è Sorrow, dal titolo usato ed abusato, con un interessante tema di violino, che senza dubbio risente dei Cure di Kiss me, Kiss me, Kiss me, ma va verso gli anni 90 e verso l'uso che alcuni gruppi gothic hanno fatto di questo strumento. Unica pecca del disco, a mio avviso, il cantato, nasale e pieno di anni 80, nel quale vibrano troppo le corde di Robert Smith.
Insomma, una vera a propria "rinascita", come da titolo dell'Ep, che potrebbe portare la band ad una maggiore continuità in termini di produzione musicale e concerti. Come una fenice che rinasce dalle ceneri degli 80 e prova comunque a dire qualcosa, tra migliaia di band che si sono cimentate in questo genere immenso. Rebirth è sicuramente un tentativo riuscito, grazie alla complessità e bellezza degli arrangiamenti, ad una patina "autunnale", alla bellezza dei suoni.
---
La recensione Rebirth EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-25 17:08:00
COMMENTI