Una personalità che guarda alle voci black d'oltreoceano ma senza perdersi in troppi vocalizzi per andare dritti dentro il groove e lasciarsi trascinare in un vortice funky e soul.
Virgo è la prima fatica discografica di Libera de Santis, in arte "Libera", cantante italo-dominicana nata a Campobasso, classe '96.
Si tratta di un ep di quattro tracce di durata radiofonica, quindi ampiamente sotto i quattro minuti. C'è dentro un concentrato di funky, soul e pop molto fresco, easy listening in cui, oltra alla voce pulita e cristallina di Libera, risalta il contributo strumentale che vede Ivano Zanotti alla batteria (Ligabue, Vasco Rossi, Loredana Bertè), Diego Quarantotto al basso (Lola Stonecracker, GC Project, ART) e Alberto Linari alle tastiere (Loredana Bertè, Federico Poggipollini).
Si potrebbe pensare che una cantante con un background musicale che guarda alle voci black d'oltreoceano debba necessariamente lasciarsi andare a melismi e abbellimenti vocali da ultra interpretazione. Invece ritroviamo come filo rosso dell'ep proprio la funzionalità della voce rispetto al testo, alla musica e alla linea interpretativa mai sopra le righe.
123 è subito in pieno groove, dove la ritmica viene scandita dalla voce, ancora prima che dalla sezione ritmica. Si tratta di un tira e molla sentimentale, un flirt che continua anche dopo la conquista. Il finale gioca sulla ripetizione del ritornello e improvvisa com'è iniziata, finisce.
Fantasia si mantiene su un tempo intermedio ma comunque travolgente, shuffle che cresce ed esplode nel ritornello. Il tema è ancora l'amore, l'interlocutore è sempre l'altra metà di una storia e il focus è la difficoltà di vivere una storia con serenità bypassando i propri limiti e difetti.
Mia dolce musica sembra quasi la reprise di Fantasia. Bella l'impalcatura ritmica delle tastiere che danno movimento e assieme al basso fanno "camminare" il pezzo. Si tratta di una canzone d'amore dedicata alla musica, musa ispiratrice e unica salvatrice.
Ultimo sospiro è più suadente con un pianoforte che si muove verso i registri medio alti e il piano elettrico che fa atmosfera. Si tratta di un classico pezzo conclusivo, il riassunto di tutta una vita, di tutto un sentimento finito e o iniziato che sia, semplicemente in un ultimo sospiro.
Virgo è un lavoro molto semplice da ascoltare per la qualità eccelsa delle registrazioni, per il genere musicale che coinvolge e soprattutto per la durata totale del lavoro che raggiunge appena i dieci minuti.
Proprio la durata, anche se si tratta pur sempre di un ep, è forse il punto debole perché si arriva alla fine ancora affamati di musica e di uno sviluppo musicale e testuale che in quattro canzoni non è possibile concentrare ed infatti non è stato concentrato. Ma siccome lo scopo di un ep è quello di stuzzicare l'appetito, aspettiamo con ansia il primo LP per poterci saziare di questa bella voce.
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La recensione Virgo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-27 14:59:11
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