Giuseppe Simone, pura anima rock and roll, debutta con un album carico di sonorità ruggenti, tra l'Heavy Metal e l'Hard Rock. Tra rock ballads e cavalcate ruggenti, Giuseppe ci racconto il suo "Ritorno dall'Inferno"
Il 21 giugno è uscito Ritorno dall’ Inferno, il primo album di Giuseppe Simone, promettente cantautore agrigentino, anche finalista di Sanremo rock. L’album è stato anticipato dalla pubblicazione di due singoli, Il Mio Cuore Oscuro e Una Vita da Rock Star. Ma chi è Giuseppe? Autore di tutti i testi del disco, Giuseppe è una pura anima Rock and Roll, e basterebbe ascoltare il secondo dei due suddetti singoli, sicuramente un manifesto di sonorità ed intenti, in cui il nostro, su un sottofondo di chitarre cavalcanti, afferma che vuole una “vita spericolata” o che vuole “trasmettere emozioni” e “scaldare i cuori”.
Il disco si apre con un intro sinfonico, in cui riecheggiano le aperture dei dischi dei Rage o dei Rhapsody, ed in seguito l’opera si muove lungo un binario che definirei "epico" (Ritorno dall’Inferno, Tu mi hai detto di no, Non ci credo più, Facciamo l’amore) ed uno nostalgico ( Ho bisogno ancora di te, Credi, Quante Sere).
Nel primo gruppo di pezzi frammenti Heavy Metal (a tratti NWOBHM) di uniscono a sonorità rock, soprattutto di matrice anni '90. E poi è evidente l'influenza di Vasco Rossi nei testi e nel modo di cantare. Se le sonorità sono di mio gradimento, in questi pezzi tende a prevalere un atteggiamento un po’ troppo cinematografico e stereotipato. Basterebbe leggere il testo di Facciamo l’amore, oppure ascoltare Tu mi hai detto di no: suggestioni hard rock anni '80 sono asservite a raccontare delle giornate di seduzione,sesso ed orgie, con bellissime ragazze.
E chiaro, quindi, che preferisco il secondo gruppo di pezzi: con un linguaggio chiaro, senza mezzi termini, tra ballad e speranze post pandemiche (Ho ancora bisogno di te), Giuseppe si spoglia di qualsiasi atteggiamento eccessivo, e si immerge nel sentimenti o nelle riflessioni (Credi), su un sottofondo di chitarre acustiche e ritornelli elettrici.
Il disco rappresenta un buon esordio, l’assetto strumentale è nudo e crudo (basso,chitarra e batteria) e si percepisce veramente tanto rock. Forse la pecca è costituita dalla continua presenza del grande rocker di Zocca, nei testi e nel cantato. Il rock ha e avrà sempre qualcosa da dire, ed è necessario sempre guardare verso nuovi contenuti, anche in termini di testi. O forse essere rock vuol dire esattamente ciò che Giuseppe intende? Ai posteri l’ardua sentenza...
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La recensione Ritorno Dall’ Inferno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-01 14:14:00
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