Un disco di emo-rap, perchè un rapper può essere triste senza perdere in potenza.
Colori caldi, sentimenti vivi, scarsità di routine banali, un bel po' di poesia. Immaginario è tutto questo: un disco di rap emozionale, perchè non esiste soltanto il bling bling, non esiste soltanto il rap che spacca volendo fare lo spaccone, con i beat pesanti e le parole ancor di più.
Il progetto comune di Halba e Foldino ha smesso basi minimalistiche e strumenti vivi, mentre le barre raccontano spesso e volentieri d'emotività e di stati d'animo: meno strada, più testa, più anima. Volendo necessariamente cercare dei riferimenti nel panorama rap, lo stile sembra vicino ad alcune cose di Mecna – soprattutto la splendida opening track, Immaginario, evocativa ed eterea –, ed altre di Drake. Tanti piani, tanti tappeti sottolineano la profondità della maggior parte dell'album, buon compagno di riflessione notturna.
I due MC si dividono i brani come a descrivere due diverse prospettive dello stesso paesaggio, mostrando comunque le proprie individualità senza perdersi nel mischione del disco di coppia. Addirittura, riescono a trovare ognuno un posticino per una canzone solista, come a ricordare che il progetto sia più di una somma di parti, parti che comunque hanno una propria dignità singola. Ai due si aggiungono ospiti d'eccezione come Vegas Jones, Bleu Smith, Ticky B, Masamasa, aggiungendo sguardi a questa visione collettiva dell'interiorità del rapper, che può – incredibile ma vero – essere anche triste o malinconico, pur senza trascurare le serate fuori, le bevute e gli episodi più spensierati.
Immaginario è un disco che aggiunge due nomi fare all'elenco di chi è capace di fare emo-rap senza perdere minimamente di potenza lirica, narrativa, sonora. D'altronde, come dice Halba nel suo brano solista: «Com'è che sono sad le mie strofe preferite?»
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La recensione Immaginario di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-28 22:20:20
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