Con one more final i Cactus? si confermano una delle band più internazionali oggi in Italia
Attenzione: ho scritto questo pezzo sul nuovo ep dei Cactus? il 4 novembre. E uno potrà dire: ma chi se ne frega! Beh, insomma, aspettate almeno che vi spieghi il perché ho fatto menzione di tale dato cronologico. La cosa curiosa è che il 4 novembre, nel caso non lo sappiate, in Italia si "celebrano" le Forze Armate. Ora l'occasione è stata abbastanza ghiotta per assaporare sulla mia pelle una delle sinestesie più forti che mi siano mai capitate: già perché oggi i Cactus? sono una delle band più distanti dal concetto di "Italia" e di musica italiana in generale che possiate sentire in giro. E questo detto non con spirito patriottico e quindi in chiave negativo ma con tutto il bene e l'amore del mondo.
Già perché la band di Tezze sul Brenta con quattro tracce, una più infuocata dell'altra, ancora una volta sconquassa i nostri piani di esistenza con la loro elettronica super sexy e vibrante, talmente cattiva e affilata che occorre stare attenti per non rimanere feriti durante l'ascolto. Un quantitativo di beat tradotti in un groove veramente possente riassunto, a mio modo di vedere, alla perfezione in track 2. Ah, dimenticavo, i Cactus? sono talmente tosti di mente, di cuore e di beat che non hanno neppure il tempo di dare un nome alle loro canzoni: e ciò non tanto per voglia di stupire o di fare i diversi ma perché, sul serio, a parlare per loro c'è solo e soltanto la musica.
Nessun peana o pompa mediatica, nessun 4 di novembre festa delle forze armate per i Cactus?, insomma, ma "soltanto" un groove unico nel loro genere e praticamente alle cose della nostra Penisola.
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La recensione one more final di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-09 08:02:12
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