Irene BanaliDomani Sarà2021 - Cantautoriale, Pop, Elettronica

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l'importanza delle parole, delle piccole storie e dell'esperienza del vivere per riuscire a reinventarsi ogni giorno e non cadere in una mortale routine.

Domani sarà è il disco di debutto di Irene Banali, cantautrice che, abbandonato il settore della formazione aziendale, ha deciso di spendere tutte le sue energie nella musica. Si tratta di un disco con dieci storie semplici in salsa pop rock sorrette da una voce scevra da qualsiasi tipo di abbellimento vocale o vezzo tecnico.

Il sarto della vita è una canzone molto grintosa, subito con pulsazioni di basso e batteria a regime e racconta, con la metafora del sarto, le scelte, le azioni, gli errori e l'importanza di essere vivi e di vivere la propria vita.

Nascondiglio parte in tonalità minore, con pad effettati e un basso essenziale. La metrica del testo è dipanata quasi parlando. Racconta del bisogno di mettersi da parte, nascondersi per potersi riparare da una parte, ma per poter vedere meglio dall'altra.

Domani sarà inizia con un piano e un synth distorto che aprono la strado a batteria, basso e chitarra. Ci vuole raccontare che noi siamo ciò che eravamo ieri e che domani sarà il completamento di ciò che siamo oggi, finchè non arriverà un altro domani e poi un altro domani e poi...

Sul mobile del salotto, come Nascondiglio, parte di tonalità minore con un bel piano elettrico e una batteria subito molto presente, un basso elettrico e una chitarra elettrica in palm mute. Il tema è l'importanza del passato, l'importanza del nostro vissuto per formare il nostro carattere e rinforzare il nostro punto di vista.

Nunchi inizia con un coretto e subito con un clap a sostenere la voce. Subito dopo arrivano basso e batteria. l'ingresso di un organo farfisa sancisce l'ingresso in un twist dal sapore 60'. La canzone risulta molto fresca e piacevole da ascoltare. Un po' troppo strabordante in alcuni punti la metrica del testo che la voce fatica a pronunciare con precisione ritmica.

Binario N°3 si apre con un fill di batteria in due, ed è subito country standard, con basso anch'esso suonato in due, chitarra acustica strummata e fraseggi di chitarra elettrica clean. Anche qui l'ascolto si lascia trasportare nel viaggio di questo particolare treno che parte dal binario numero 3 e che serve a rivedere persone che non ci sono più, salendo tra le nuvole.

Primo appuntamento parte con bass synth e batteria ibrida acustica/elettrica. La voce è sorretta da un autotune non troppo invadente, che serve a legare la voce con l'ambient particolarmente sintetico del pezzo. Si tratta del racconto di un primo appuntamento con tanto di "giardino dello stomaco" in fiore.

Dentro di me si presenta con chitarra slide e chitarra acustica e subito un fill di batteria e rototom che ci preannuncia un tempo reggae. Si tratta di un autoritratto pieno di riferimenti reali di vita vissuta. Il ritornello si sposta inevitabilmente su un'apertura pop rock, dove resta solo la chitarra slide come collegamento alle strofe.

Solitario è subito un tripudio di percussioni e batteria. L'ingresso del basso e della chitarra danno un graffio interessante al ritornello. La voce non brilla per grandi escursioni interpretative, ma resta un solido appiglio per l'orecchio. Interessante anche lo sviluppo della seconda strofa che è un arricchimento strumentale della prima, ottimo lancio per il seguente ritornello.

Semplicemente essere, ha un arrangiamento molto più pop indie. Batteria, basso, chitarra acustica strumming, chitarra slide e qualche key sintetico. Il tema è quello dell'importanza di essere semplicemente se stessi, nonostante il mondo cerchi di farci credere continuamente il contrario.

Domani sarà è un buon lavoro, il primo tuffo da un trampolino molto alto, quello della produzione di un Lp. Il risultato è incoraggiante ma si presta ad alcune riflessioni: siamo sicuri che inserire più stili in maniera così disinvolta, come country, reggae e twist non sia stata una scappatoia troppo semplice in fase di arrangiamento? L'impressione è che si sia voluto sfuggire alla costruzione di qualcosa di più ispirato, mettendo dentro delle sonorità dal sicuro riscontro ma senza abbastanza ricerca;

altra riflessione riguarda la scrittura dei testi che, stile personale a parte, risultano molto didascalici. Non c'è dentro mai una forma retorica o poetica che possa dare più di un solo orizzonte, come è auspicabile in canzoni che trattano i temi trattati in questo disco. L'amore, il passato che torna ecc, sono tutti argomenti che forse andavano affrontati in maniera meno razionale e un po' più romanzata e "ariosa". La voce di conseguenza non ha sbocchi per raggiungere diversi picchi di interpretazione come la sofferenza, lo stupore, la meraviglia. Sembra insomma che questa voce si sia auto costretta a suonare sempre uniforme, senza mai un guizzo interpretativo che potrebbe invece sorprendere o creare empatia con l'ascoltatore.

A margine di queste piccole osservazioni, il lavoro è un ottimo biglietto da visita, perfettamente prodotto e che si fa ascoltare piacevolmente.

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La recensione Domani Sarà di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-06 17:19:42

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