Alessandro Cortini stavolta si focalizza sul Make Noise Strega, il synth che ha aiutato a costruire.
Non ci sono dubbi al riguardo: la collaborazione con Trent Reznor e i Nine Inch Nails ha fatto conoscere al mondo il nome di Alessandro Cortini, che di recente si è pure guadagnato l'induzione nella leggendaria Rock and Roll Hall of Fame, il primo italiano a riuscirci negli oltre quarant'anni di storia di questa istituzione. Questo già di per se si può considerare un traguardo notevole, eppure negli anni, la sua curiosità per il sound design, per il modo in cui il suono si crea, si plasma o si distrugge, ha alimentato una carriera parallela di tutto rispetto, che lo vede oggi come uno dei nomi principali nel mondo della musica elettronica, con uno stile che può oscillare dall'ambient al noise a seconda della release o dello strumento all'interno della sua enorme collezione su cui ha scelto di focalizzarsi.
Strega comanda colore è un gioco per bambini conosciuto praticamente ovunque in Italia, con nome o regole che possono variare leggermente a seconda del punto dello stivale in cui ci troviamo. In generale il gioco prevede che uno dei partecipanti, la strega, nomini un colore, che poi gli altri dovranno correre a toccare più velocemente possibile, prima che la strega li catturi, passandogli il ruolo per il turno successivo. È proprio ispirandosi a questo gioco che Alessandro Cortini ha dato il nome al risultato della sua collaborazione con Make Noise. Comando e colore si tramutano in capacità di generare suoni e manipolazione timbrale, e il Make Noise Strega diventa uno strumento in grado di sintetizzare la natura cupa, misteriosa e a tratti esoterica che caratterizza lo stile di Alessandro. Ed è proprio da questo strumento che vengono generati gran parte dei suoni che possiamo sentire all'interno di SCURO CHIARO.
Un album del quale in apertura possiamo ascoltare il battito cardiaco, che nel suo lento e regolare ripetersi viene accompagnato da voci di synth che in maniera altrettanto lenta in qualche modo sembrano quasi volerci presentare il nuovo lavoro di Alessandro Cortini: ECCO. Questa traccia, come anche altre che la seguiranno, possono sembrare semplici, come macchinari la cui composizione si limita a pochi ingranaggi, ma non è che un'illusione. CHIAROSCURO è costruita con pazienza, edificata su una stratificazione di effetti e linee di synth dal vario carattere timbrale, la cui complessità è mascherata da un motivo semplice e ripetitivo, una progressione di poche note che alla fine dei quasi otto minuti finisce per riempire gli orecchi in maniera meravigliosa, distinguendosi come una delle tracce più luminose dell'album. A questa si contrappongono pezzi come SEMPRE, durante il quale sembra di avere un'ombra al seguito, un esercizio di generazione d'ansia, un crescendo continuo il cui ascolto è altamente sconsigliato se state facendo una passeggiata notturna in solitaria. LO SPECCHIO e FIAMMA condividono il clima prevalentemente sinistro delle composizioni di questo album, che da un lato lo rende una raccolta di tracce molto omogenea e coesa, mentre dall'altro mi lascia un po' di voglia degli spazi aperti di CHIAROSCURO.
Questa piccola nota negativa non può certo affossare un album che, seppur inferiore alla recente collaborazione con Daniel Avery, Illusion of Time, resta l'ennesima aggiunta di livello all'interno di un panorama elettronico italiano sempre più ricco eclettico e interessante.
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La recensione SCURO CHIARO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-20 00:53:19
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