Di fronte a un lavoro di questo tenore possiamo solo stare ad ascoltare e farci travolgere dalla perizia e dall'emozione con cui Daniele Sardone compone e suona la chitarra. Giusto qualche nota biografica: diplomato con menzione presso il Conservatorio di Foggia sotto la guida di Domenico Ascione e presso il Conservatorium Maastricht con Carlo Marchione, Daniele Sardone ha tenuto concerti per i più prestigiosi festival di chitarra d’Europa e America. Nel 2017 ha preso parte alla ricostruzione dell’Orchestra Lira Orfeo in origine guidata da Miguel Llobet nei primi anni del’900. Con questa formazione ha tenuto un tour di concerti in Spagna in occasione dei 200 anni dalla nascita del grande liutaio Antonio de Torres. Suona su una chitarra di Santos Hernádez del 1924, uno dei più importanti liutai della storia. È stato docente presso i Conservatori di Roma, Benevento e Lecce.
Con un pedigree così, il suo album Works for Guitar Solo si presenta da sé: un ciclo di sei brani tra jazz, musica classica e contemporanea suonati dal solo Sardone con la sua chitarra preziosa. Si va dalla misteriosa Mare di notte alle più melodiosa e malinconiche Addio alla Terra, Quando le cose erano semplici e Canzone Gentile, fino alla movimentata Gino Bartali. Alla fine si sente la voce del musicista che improvvisa sull'Absent di Gilbert Becaud e la dedica a suo padre. Un finale commovente per un bel disco di chitarra.
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