Abbiamo da poco tessuto le lodi dei milanesi Grenouille, il loro back in the days nei pressi degli anni '90 di zona Alice In Chains, Ritmo Tribale e Tre Allegri Ragazzi Morti e puff - anzi, fuzz! - ecco piombare dalla Ciociaria un'altra bella bomba rock. Si tratta dei Betty Ford Center, ex MissMob, e come per l'antifurto parliamo di una band con le palle.
Il nome, prima di tutto, traccia le coordinate. Betty Ford è un centro americano dedicato alla riabilitazione per le alcoliste e le drogate. Paranoia, ossessione, violenza, tutto ben accetto dentro quest’immaginario. Purtroppo, è accetta anche la peggior copertina dell’anno, che vedete qui sopra, vero e proprio obrobrio estetico, ch’è ok volutamente obrobrio, ma sfiora il kitsch con una inconsapevolezza che non possiamo che ritenere colpevole.
Registrato e mixato al Redhouse Recordings da David Lenci, un uomo come dire anni ’90, dimostra che la malattia grunge non è morta sebbene la si spacci per tale ormai da anni. Arriveremo al revival reiterandone i necrologi, tanto ci piace mettere un punto anche dove non finiscono le frasi. Fatto sta che i tempi proseguono ma la lancetta del tempo a volte non li segue. Così Lucia Conti digrigna i denti, beve un sorso di birra e sputa tutto il sudore che ha sulla sua chitarra, trascinandosi dietro una band di defilati maschioni. Inevitabile dire che i riflettori (e la luce) puntino soprattutto su di lei. Che incarna la donna trattino tra PJ Harvey e Courtney Love, multi-fotografata sul sito con calze a rete rotte e numerose sigarette.
I BFC suonano esattamente quello che sta tra il garage e il grunge, con attitudine riot, ma c’è ben poco di sporco qui dentro grazie ad un fino lavoro di studio. Bel tiro soprattutto nel singolone “Miss Borderline” e grande carica complessiva, basti ascoltare la fuck-full “Yvonne Meringa” in conclusione. Chitarroni saturi e sopra una voce di quelle che non si trovano spesso. Insomma, nonostante gli harveismi e un’inevitabile senso di dispersione meta-temporale: prova superata. E in attesa di conferme dal vivo c’è da sperare che non ci si fermi a giocare alla cattiva bambina (in questo campo, il rischio caricatura è sempre dietro l’angolo). Per ora, “Enjoy The Rehab”, goditi la riabilitazione. Che sembra tanto un augurio, ma in realtà, esattamente come per Pete Doherty, è un po’ diverso. Si... goditela la riabilitazione. Magari ficcandotela dritta su per il culo.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.