Betty Ford Center
Enjoy The Rehab 2006 - Alternativo

Enjoy The Rehab

Abbiamo da poco tessuto le lodi dei milanesi Grenouille, il loro back in the days nei pressi degli anni '90 di zona Alice In Chains, Ritmo Tribale e Tre Allegri Ragazzi Morti e puff - anzi, fuzz! - ecco piombare dalla Ciociaria un'altra bella bomba rock. Si tratta dei Betty Ford Center, ex MissMob, e come per l'antifurto parliamo di una band con le palle.

Il nome, prima di tutto, traccia le coordinate. Betty Ford è un centro americano dedicato alla riabilitazione per le alcoliste e le drogate. Paranoia, ossessione, violenza, tutto ben accetto dentro quest’immaginario. Purtroppo, è accetta anche la peggior copertina dell’anno, che vedete qui sopra, vero e proprio obrobrio estetico, ch’è ok volutamente obrobrio, ma sfiora il kitsch con una inconsapevolezza che non possiamo che ritenere colpevole.

Registrato e mixato al Redhouse Recordings da David Lenci, un uomo come dire anni ’90, dimostra che la malattia grunge non è morta sebbene la si spacci per tale ormai da anni. Arriveremo al revival reiterandone i necrologi, tanto ci piace mettere un punto anche dove non finiscono le frasi. Fatto sta che i tempi proseguono ma la lancetta del tempo a volte non li segue. Così Lucia Conti digrigna i denti, beve un sorso di birra e sputa tutto il sudore che ha sulla sua chitarra, trascinandosi dietro una band di defilati maschioni. Inevitabile dire che i riflettori (e la luce) puntino soprattutto su di lei. Che incarna la donna trattino tra PJ Harvey e Courtney Love, multi-fotografata sul sito con calze a rete rotte e numerose sigarette.

I BFC suonano esattamente quello che sta tra il garage e il grunge, con attitudine riot, ma c’è ben poco di sporco qui dentro grazie ad un fino lavoro di studio. Bel tiro soprattutto nel singolone “Miss Borderline” e grande carica complessiva, basti ascoltare la fuck-full “Yvonne Meringa” in conclusione. Chitarroni saturi e sopra una voce di quelle che non si trovano spesso. Insomma, nonostante gli harveismi e un’inevitabile senso di dispersione meta-temporale: prova superata. E in attesa di conferme dal vivo c’è da sperare che non ci si fermi a giocare alla cattiva bambina (in questo campo, il rischio caricatura è sempre dietro l’angolo). Per ora, “Enjoy The Rehab”, goditi la riabilitazione. Che sembra tanto un augurio, ma in realtà, esattamente come per Pete Doherty, è un po’ diverso. Si... goditela la riabilitazione. Magari ficcandotela dritta su per il culo.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.