Il "Talento Maledetto" di Gina Montana suona drill ed energia sonora muscolare. Diversa, donna, determinata, l'artista che arriva da Ostia traccia linee di cosmopolitismo e suoni ben radicati nel più dinamico presente.
Nasce ad Ostia, frequenta le arti praticamente dal primo giorno di vita ed è cittadina del mondo grazie al cosmopolitismo che la caratterizza: Gina Montana chiude il cerchio attorno i primi passi ufficiali nel mondo della musica; “Talento Maledetto” è il nome del disco (per l'etichetta Cabiria Record e MJR Music) che completa un ciclo di produzioni snocciolate a partire dal 2020.
Otto tracce create insieme ad un nugolo di producer fidati e insaporite da featuring in linea con il main concept sonoro: in un'impostazione discografica da mixtape, l'attitudine hip-hop viene declinata attarverso la drill e le sonorità trap e dancehall. Ne consegue una proposta d'ascolto dai muscoli tonici e ben definiti, una mitragliata di parole che non solo sa come (e quanto) correre ma riesce a rallentare i ritmi per alimentare la tensione proprio come le migliori dinamiche performative. Il talento maledetto è presente ai nostri timpani, e si concretizza sull'asse Roma – Napoli anche grazie ad una vocalità ed un uso della lingua a tratti ipnotico: oltre alla maniera, c'è la profondità di una persona che cresce col passare degli anni e impara a concepire un mondo composto dagli altri, che stanno intorno non solo come scenografia ma finiscono per generare influenze, sentimenti, attenzioni.
Combattiva come la donna citata nell'emblematico nome della sua label, Gina Montana archivia questo disco lasciando sensazioni più che positive attorno un versante della musica urban sul quale l'Italia si mostra decisamente impigrita: ben vengano aperture del genere, a maggior ragione quando mirano a smontare lo stereotipo dell'MC medio che, francamente, ha anche abbastanza stancato.
La diversità è un talento benedetto.
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La recensione Talento Maledetto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-13 17:34:00
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