Non sono certo due novellini i Feldmann, Massimo Ferrarotto ha condiviso con Paola Maugeri le esperienze di Puertorico e Loma, Tazio Jacobacci ha militato nei Keen Toy e ora se la gioca tra samples e percussioni nei Tellaro, si aggiunga il Signor Cesare Basile accreditato al mixer e ad alcune chitarre e si otterranno sensibilità affini che convergono in un progetto minimale e per lo più acustico: lo-fi sgranato ed evocativo, undici episodi piccoli e lenti in cui due voci e due chitarre si rincorrono trascinandosi a vicenda su strade polverose e sterrate e inciampando di tanto in tanto in cumuli di folk lontano.
“Watering Trees” è composto come se ci fosse una brezza leggera a trascinare le nuvole e a far nascondere e rinascere il sole, sul mare; è un disco che probabilmente va bene anche in inverno di fronte ad un caminetto, ma forse no, è estivo nell'accezione più poetica del termine, quella più lontana dal divertimento gavettone-discoteca, quella che si respira dove ci sono colline pettinate e magari qualche rudere che fa sognare, prati in cui svaccarsi a guardare il cielo e trattorie che sembrano alla buona...
Musica che si adatta alle circostanze e le colora andando ad infilarsi in interstizi tra un rumore e l'altro, mentre si cucina e dalla finestra aperta arriva il rumore di un auto di passaggio o la tagliaerba del vicino. Non è da tutti saper evocare e i due signori qui lo fanno con naturalezza, come se suonare non fosse diverso dal dipingere o dal fotografare. Certo, il rischio che le palpebre si chiudano troppo a lungo c'è e pertanto sconsigliamo l'ascolto se state guidando di notte in autostrada, d'altra parte le circostanze ottimali sono parecchie, prima fra tutte un live del duo, provare per credere.
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La recensione Watering Trees di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-05-17 00:00:00
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