Un viaggio tra le tappe naturali della vita, molto coraggio artistico ma ancora tanta strada da fare per "suonare come i grandi".
Vita nuova è il secondo album del giovanissimo Luca Lo Buglio, un ep scritto, composto e prodotto dallo stesso artista. Proprio questo aspetto risulta essere un'arma a doppio taglio, perché se da una parte è servita a dare una certa omogeneità alle 5 tracce, dall'altro non ha avuto la possibilità di aprirsi ad orecchie esterne che avrebbero potuto, in corso d'opera, sottolineare i punti deboli che invece arrivano direttamente all'ascoltatore finale.
Ci sono degli ottimi spunti, tra cui il concept generale che è quello della vita, dalla nascita all'adolescenza, passando per la maturità e la vecchiaia con la conseguente morte. La costruzione degli arrangiamenti musicali è molto pulita e, a parte evidenti problemi armonici, soprattutto nel solo di Non chiedermi e negli incastri tra il pizzicato degli archi e la chitarra acustica della strumentale Cambiamenti, è un lavoro molto semplice, quasi naif, ma con un suo spiccato margine di identità.
Tra le note dolenti invece ci sono i suoni. Voce a parte, non ci sono strumenti suonati realmente e la loro mancanza di "realtà" si ripercuote sulla qualità dell'ascolto, soprattutto per quanto riguarda i bassi e le chitarre acustiche, mentre la batteria pecca in dinamica e suona sempre uguale.
Se le idee dei testi sono molto interessanti, sembrano non essere ancora abbastanza limate per potersi poggiare al meglio sulle melodie scelte. Alcune frasi e talvolta alcune singole parole risultano molto fuori metrica, costringendo la linea cantata ad allungarsi più di quanto dovuto.
L'unica canzone prodotta esternamente, Vedo la libertà si presenta effettivamente come l'unico brano dal suono più definitivo. Pur senza strumenti realmente suonati, qui la chitarra acustica è stata trattata per ridurre il gap tra suoni campionati e suoni reali. Perché non farsi aiutare anche nella produzione delle altre quattro tracce?
In conclusione Vita nuova è un ottimo punto di partenza e un lavoro già più maturo del precedente ma segna l'improrogabile il bisogno, d'ora in poi', di un percorso di collaborazione con altri musicisti e altri specialisti della produzione per potere imparare le nozioni base e "rubare" i giusti trucchi del mestiere e poi, in futuro, tornare a produrre nuove canzoni senza i difetti e i punti deboli che costellano questo ultimo ep. Va sicuramente premiato il coraggio di mettersi totalmente in gioco, ma con il tempo dalla sua parte, adesso bisogna iniziare a far fruttare i propri margini di miglioramento.
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La recensione Vita nuova di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-10 16:18:45
COMMENTI (1)
@vanninifrancesco grazie mille per la tua recensione!