Volume due di Federico Scarpo è cantautorato classico allo stato puro.
Quando mi sono approcciato a Volume due di Federico Scarpo, vi confesso, avevo un'idea preconcetta in testa: "Ecco, l'ennesimo, album di cantautorato classico senza sorprese". Diciamo che, in modo abbastanza paradossale, questo pregiudizio è diventato il mio giudizio finale e questo non è una roba negativa anzi. Già perché se uno compone un pezzo come Non c'è tempo da perdere è chiaro e evidente come voglia "passare" per un tipo di cantautore classicamente inteso, ovvero dotato di una bella voce, che sa scrivere bei testi con belle melodie. E questo, anche se siamo nel 2021, è tipo una mezza rivoluzione.
Infatti anche passare per "classico" non è mica una roba facile: si fa presto a uscire dagli schemi, a voler risultare "diverso per il gusto di essere tale" e di rompere gli schemi senza costruire nulla. E invece con pezzi come Gli occhi di Nives ci si può costruire un intero palazzo. Gli arrangiamenti, è vero, sono semplici, al limite dello scontato ma funzionano, meravigliosamente, nell'economia generale di Volume due.
Proprio la funzionalità è il tratto distintivo di questo lavoro: non siamo davanti, è chiaro, a un capolavoro visionario ma a un onesto buon/ottimo disco, niente di più niente di meno.
Sicuramente le doti chitarristiche di Federico Scarpo non è che vengano un granché fuori qui (nonostante la sua lunga e proficua carriera) ma non è questo il punto: il punto è che ho davanti un disco chiaro e fresco come un torrente d'acqua montagna. Non sarà la roba più originale del mondo ma dopo anni e anni di cemento e città non si poteva (quasi) chiedere di meglio.
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La recensione Volume Due di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-20 14:37:23
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