"AfriKa" è la nuova sperimentazione del piemontese Resonanz Kreis, che è attivo da più di vent'anni, realizzando soprattutto elettronica, dark e ambient: fa tutto da solo, dalla composizione alla produzione fino ai mix e al master, senza tralasciare la parte dei video e dei visual. Con fari musicali sullo sfondo come Depeche Mode, Röyksopp e Kraftwerk, l'autore di solito unisce l’elettronica ad atmosfere dark e new wave, ma qui utilizza come ingredienti principali i tipici suoni dell'Africa, il "Dark Continent".
Una cupa atmosfera di chiesa a inizio funzione, o di rito ancestrale che sta per cominciare, accende la miccia del disco ("Burn"), mentre la seconda traccia "Closed Eyes" apre subito lo sguardo su classiche sonorità e ritmiche africane, dalle percussioni tribali alle voci del Continente Nero. L'obbiettivo inquadra prima un'Africa più elettronica, psichedelica e distorta con "Spend Days" e poi si sposta sulla terra stanca e materna con "Moeder", mentre "Flames" batte un ritmo nuovo e contemporaneo sulla natura antica di questo Paese. Con "Drowsiness" cala la notte scura e la spaventosa savana va a dormire.
La qualità della produzione di queste sei tracce è molto buona e contribuisce alla creazione di un interessante immaginario africano elettronico e contemporaneo. Si tratta di un album certamente affascinante per gli amanti del genere.
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