Dieci brani di pop elettronico e rock wave, infarcito di sintetizzatori e di tematiche attuali.
Retorika è il titolo del disco d'esordio di Domenico Guida aka Atmonauta, musicista e skydiver alle prese con un lavoro discografico di dieci brani che ci propone un cantautorato pop moderno, infarcito di sintetizzatori e di atmosfere rock wave.
Anticipato dal singolo "Zanzibar", l'album ci propone sonorità elettroniche di derivazione nordeuropea accompagnate da vaghi rimandi post-rock, condensate in un progetto di cantautorato indipendente che vuole parlare d'amore e di tematiche esistenziali, dando parecchio spazio anche a quelle sociali. Atmonauta si scaglia contro il razzismo ("Crema e Caffè") e contro il sessismo ("25 novembre"), rivolgendo uno sguardo affascinato al mondo degli emarginati in generale ("Retorika"). Tra le varie influenze, possiamo rintracciare quelle elettro-punk de I Cani e le trame più schizofreniche di certi Subsonica in "Macramè".
Da un punto di vista musicale, emerge la capacità dell'artista di dare vita a una serie di ballad elettroniche che viaggiano sulla scia del pop senza perdere l'aura di cantautorato nudo e puro che le avvolge. Tutto sommato si tratta di un esordio abbastanza convincente sia per quanto riguarda le sonorità, decisamente figlie di questo decennio, sia per quanto riguarda la scrittura dei testi. La corazza di rock anni '80 costruita attorno ad alcuni brani genera un effetto a volte molto piacevole, anche se in altri momenti appare meno funzionale allo stile dell'artista (penso a "Ti disegno ancora", che forse avrebbe potuto essere un brano più morbido dal punto di vista dell'arrangiamento). Detto questo, abbiamo sicuramente a che fare con un artista che va tenuto d'occhio, ma ha bisogno di un paio di ascolti in più prima di essere afferrato completamente.
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La recensione Retorika di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-19 09:27:01
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