Echo Ex Machina è un esordio che trasforma la musica in un quadro cubista di suoni scomposti e rielaborati.
È difficile parlare del lavoro di Simone Faraci come di un album musicale a tutti gli effetti: quella che ci troviamo ad ascoltare è infatti sperimentazione pura, che passa attraverso il filtro della melodia ma insiste soprattutto nello sviscerare ed esaminare voce e suoni in tutte le loro potenzialità, al di là del canto.
Il primo brano è già un chiaro manifesto dell’idea dell’artista, attivo anche nel collettivo Minus ma al suo primo lavoro da solista. Scroll Macabre è un insieme di voci, canzoni, parole, rumori, uniti tra di loro in un nevrotico collage sonoro, inquietante ma realistico, che ricorda tutto quello che sentiamo ogni giorno saltando da una storia all’altra, da un post all’altro, navigando tra i social. Interessante è anche il modo in cui il suono di fonemi e sillabe, pronunciati da una voce femminile e senza alcun senso compiuto, viene analizzato in Τυέρτι.
Processo simile avviene in Metamorpho, dove sentiamo alcune parti delle Metamorfosi di Ovido declamate ma assorbite dal resto della melodia così rapidamente da essere difficilmente percepibili, ed in Apparatus (songmachine), dove però viene preso in esame il suono, prima che possa diventare parola, enfatizzato e distrutto attraverso il filtro dell’elettronica che in questo disco tutto disintegra e frammenta, per poi ricreare con aspetto del tutto differente.
Molto diverso dai pezzi precedenti è Vox Aeterna, con la voce di Agnese Banti a dominare, dove il sound elettronico abbandona il nervosismo e la tensione per abbandonarsi ad una delicata armonizzazione vocale.
Echo Ex Machina è costruito per dare una particolare e dettagliata visione sulla musica, dove diventano centrali le infinite possibilità che un suono qualsiasi può avere di trasformarsi in melodia anche perdendo la sua funzione originale: un progetto senza dubbio interessante per cominciare il proprio percorso da solista, che però nei venti minuti che lo compongono non riesce ad approfondire quanto sarebbe necessario tutti i diversi spunti e temi che nascono dalle canzoni.
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La recensione Echo Ex Machina di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-02 10:14:07
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