Un viaggio metafisico nella storia e nella magia, alla ricerca di nuovi punti di vista, di nuove storie e di nuove suggestioni senza tempo.
Almagesto è l'ultima produzione di Luca Atzori, autore, attore e cantautore. Si tratta di un viaggio all'interno di un cambiamento, di quel preciso momento in cui un punto di vista diverso apre un mondo diverso. Un lavoro dove si esperiscono nuove suggestioni di un tempo antico, un lavoro dove prendere una posizione universale è impossibile: "Per questo qui non vi sono asserzioni. Non vi è senso. Solo l’opaca visione auditiva di qualcosa che appartiene a un tempo mai avvenuto.".
Parte la prima traccia e ci lancia subito in medias res con Regiomontanus, antico matematico che farà il palio più avanti lungo la track list con Trapezunzio. Seguono Pelusiana e Mediterranea, per tracciare l'Europa meridionale e l'Africa settentrionale come bacino di questo viaggio magico.
Ogni titolo porta con se una suggestione in equilibrio tra esoterico e storico, per cui titoli come Thelema rimandano a mondi lontani e contemporaneamente vicinissimi a noi, così come Epiciclo ci manda nello spazio si, ma nello spazio teorizzato da Tolomeo.
Il gioco diventa semplice e intrigante: mettere insieme concetti che cambiano totalmente durante lo scorrere del tempo, mischiare suggestioni antiche e vederle scorrere nel presente.
Musicalmente il disco si muove come un insieme di sette variazioni di uno stesso tema ricorrente. La fanno da padrone i pad con attacco e portamento lenti, quasi texture che rinforzano dei potenti melismi diplofonici, in cui gli armonici forniscono il movimento necessario per rendere narrabile la stasi strumentale dei brani.
Eccezione fa Epiciclo che si distacca completamente dal sound generale e si presenta come un turbine fragoroso, come trovarsi nella calma dell'occhio di un ciclone e poter nitidamente osservare la distruzione che si compie attorno al proprio perimetro di sicurezza.
Almagesto, in conclusione, è un album molto particolare, un lavoro ispiratissimo dove ogni titolo cerca di forzare le immagini sonore che si formano all'interno del rispettivo brano. Si tratta di un viaggio metafisico dove non conta più la direzione, dove causa ed effetto possono scambiarsi i ruoli e dove l'unico modo per trovare la strada è perdercisi dentro.
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La recensione ALMAGESTO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-17 17:37:37
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