Giovanissimo classe '06, Matteo Mondino metabolizza il primo lockdown impegnandosi nel campo musicale; la sua creatività trova forma concreta nel moniker Big Buddy, ed a seguito delle pubblicazioni dei primi singoli chiude il cerchio attorno le sue prime canzoni con l'extended play “Invisibile”.
Cinque tracce che vedono la firma dei producer Yung Oris e StarStuck, una proposta d'ascolto che parte dall'hip-hop per sconfinare altri perimetri musicali. Per scelta precisa dell'artista di stanza a Saluzzo (in Piemonte), le canzoni passano dal rap alla trap senza disdegnare un piglio autoriale e determinate aperture al pop. Il risultato è ancora grezzo, diretto nell'impatto ma molto influenzato dalla trabordante urgenza espressiva; a suo modo c'è già del potenziale che, con la giusta pazienza, può fiorire in qualcosa di concreto e decisamente convincente.
Quando si hanno quindici anni pubblicare la propria musica è un atto di coraggio, e già questo basta per rendere l'operazione più che riuscita. Merito a Big Buddy di aver iniziato questo percorso probabilmente nel momento più difficile per fare musica, noi presteremo orecchio attento ai prossimi sviluppi, pazientando quanto basta perché si tratta di una crescita che deve avvenire in modo naturale, senza lasciarsi influenzare dalla smania di essere precipitosi. “Invisibile” è solo il primo passo, siamo convinti ne seguiranno altri che restituiranno piena luce e allori a questo progetto.
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