Il diario segreto di una giovane donna che sta crescendo e che inizia a sperimentare gli stati d'animo degli adulti come la delusione, l'incomunicabilità, l'amore disatteso e il bisogno di una strada da seguire.
Frammenti è il primo disco di DanSha, all'anagrafe Sharon Danielli, giovane cantautrice veronese della classe 2000. Si tratta di un lavoro indie pop con una ricerca low fi degli arrangiamenti e del missaggio, in linea con l'indie contemporaneo di Calcutta e Brunori, con tematiche più adolescenziali.
Si parte e ci si trova subito in un ambient melodico sentimentale che caratterizzerà tutto il disco, dove basso e batteria hanno poca fantasia e l'unico ruolo di pulsazione mentre alla chitarra acustica in strumming viene dato un ruolo più presente, con qualche inciampo ritmico proprio tra questi tre strumenti ritmici.
L'armonia generale è semplice e si muove su due moduli principali, strofa e ritornello, con solo raramente qualche special. Questo assetto strutturale rende le canzoni molto "sedute" al livello di arrangiamento e impedisce alle canzoni di crescere ed evolversi. Insomma il sound risulta uguale dall'inizio alla fine delle canzoni lasciando spazio ai testi che però non sempre riescono a tirare il carretto dell'attenzione dell'ascoltatore.
Come accennato sopra, c'è una ricerca di analogico e low fi che ha come risultato, ad esempio, il largo utilizzo di emulazioni di pianoforti elettrici con tremoli forzatamente imprecisi. I pochi suoni sintetici presenti servono a colorare in stile Thegiornalisti le canzoni e a sopperire alla mancanza di lick e soli strumentali. La batteria è prevalentemente drum machine poco invadente dove spiccano, come è giusto che sia, più che altro kick e rullante.
Salta all'orecchio, di traccia in traccia, la mancanza di un editing musicale generale che purtroppo rende gli arrangiamenti piuttosto traballanti, cosa che nel pop di oggi risulta essere un limite, anche perché distraggono l'orecchio da quanto di buono invece c'è in questo lavoro.
La voce si muove su un range molto limitato e il canto è spesso più cantilenato che impostato, ma questa è una cifra stilistica che, se all'inizio spiazza, andando avanti nell'ascolto diventa un punto di riferimento quasi rassicurante all'orecchio. Manca probabilmente in questa voce, ancora acerba, un pizzico di malizia e di esperienza per rendersi più funzionale ai testi che canta. In questo disco invece ogni stato d'animo che i testi vorrebbero esprimere, la voce risulta uguale a se stessa, ma la strada per diventare interpreti delle emozioni che si provano è sempre una strada lunga e tortuosa dentro se stessi e il tempo è dalla parte di DanSha.
Gli argomenti sono pochi e attingono alla biografia dell'artista. C'è dentro amore, amicizia, stati d'animo adolescenziali di insoddisfazione, di bisogno di trovarsi e ritrovarsi nel mondo. I testi sono semplici e diretti, forse talvolta purtroppo cadono nel tranello della rima troppo facile o della poca cura della metrica, ma in generale sono testi che funzionano e che hanno al loro interno poche cose ricorrenti e significative, come il fumo o la descrizione di luoghi in un paio di versi.
Frammenti è un bel punto d'inizio, il diario di una ragazza che sta crescendo e si affaccia al mondo, all'amore, alle sconfitte della vita e al bisogno di trovare la propria strada nel mondo. L'ascolto risulta lineare, forse le dinamiche troppo ugual di ogni canzone, rischiano di far calare la soglia di attenzione. Sarebbe bastata una canzone veloce o una canzone chitarra e voce, insomma un cambio totale di scena, per ridestare l'attenzione dell'ascoltatore, ma in definitiva si tratta di un buon primo lavoro indie pop.
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La recensione Frammenti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-27 17:22:43
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