Sound internazionale, testi interessanti, il gusto per la musica intesa come gioco, alla maniera anglosassone, il tutto concentrato in quattro piccole perle.
The nonexistence of the atom è l'ultimo lavoro di Seacrash, Antonio Littarru all'anagrafe, originale cantautore classe '80.
Si tratta di un ep composto da quattro tracce pensate, arrangiate e suonate dallo stesso Antonio. Come indica il titolo, che è già tutto un programma, lo stile è molto estroverso ed eccentrico e lo riscontriamo anche nei titoli delle canzoni e nei testi.
Musicalmente l'elemento collante è la chitarra acustica, attorno alla quale si muovono le chitarre elettriche, il basso, la batteria e qualche synth. La voce si muove in un'estensione modesta, ma comunica bene le sue intenzioni pur non essendo impostata in modo classico.
Si trovano dentro elementi di pop, di cantautoriale, di country come nella ballata In a stone island e di folk internazionale. Sembra di sentire una versione leggera e più votata all'ironia del giovane Bob Dylan. Le armonie tendono tutte alla tonalità maggiore e sono prive di teatralità sentimentali. Non sembra davvero di stare ascoltando un artista italiano perché l'attitudine è molto anglosassone, così come l'approccio alla musica riporta al doppio significato di suonare/giocare alla base del verbo "to play". Sembra tutto un gioco tenuto in piedi dalla musica.
Interessante l'ultima canzone che offre qualcosa di diverso, con una voce effettata molto alla Mick Jagger ma in un ambito totalmente acustico, con un finale strumentale a sorpresa.
In conclusione The nonexistence of the atom è un ep totalmente autoprodotto che restituisce una sensazione di freschezza e spontaneità con pochissime ombre, ma non per questo vuotamente spensierato. L'ambient quasi totalmente acustico permette di mantenere bassa l'adrenalina e al contempo permette una fruizione del disco molto easy e molto fluida.
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La recensione The nonexistence of the atom di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-29 16:58:28
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