Polistrumentista, compositore, sound designer: Martin Lügt cento ne pensa, cento ne suona
Distanti di Martin Lügt è un lavoro che conferma, una volta di più, come l'ambizione, scimmiottando un po' un archeologico spot televisivo, senza un'adeguata preparazione, conoscenza e, in senso lato, cultura vale davvero poco. Beh, questo non è il caso di Martin Lügt, al secolo Saverio Zacchei, artista classe 1994 nato a Arezzo. Zacchei con Distanti riesce davvero nell'impresa, perché di impresa si tratta, di tenere insieme l'accademia con la deriva "punk" della propria ambizione. Un'ambizione che si spesa, perfettamente, con le atmosfere di ambient-strumentale qui contenute. E per parlarvi di questo album è utile, anzi utilissimo, invitarvi all'ascolto alla title-track, a mio avviso la traccia migliore delle quattro contenute.
Distanti infatti rappresenta bene quello che si sosteneva prima: ovvero un lavoro, incessante, di cesello degli arrangiamenti, dove il minimalismo fa rima con l'ardire di trovare la soluzione più interessante al netto dell'annullamento, o quasi, di ogni tipologia di elemento barocco. Qui nulla è lasciato al caso, qui niente è superfluo, qui non c'è alcun elemento che non è funzionale.
Non sempre questo si sposa con una felice riuscita (o una riuscita completa, per meglio dire) ma per un'artista come Martin Lügt praticamente al debutto è un traguardo pazzesco: un grande lavoro, punto. Magari dall'ascolto non semplicissimo ma "grande", questo sì.
---
La recensione .Distanti. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-30 11:21:34
COMMENTI