Schiavone prova a riassumere le proprie influenze in sette tracce strumentali
Alla prima prova di pubblicazione di un album, Francesco Schiavone prova a creare un riassunto perfetto delle proprie esperienze e delle proprie influenze in sette tracce. Chitarrista, turnista, è un "tecnico" della chitarra, spesso a servizio della composizione altrui che qui ha dato spazio alla propria scrittura strumentale.
Acustiche soavi ed elettriche spinte, tappeti elettronici, a volte un po' troppo per convivere in uno stesso brano – Sunrise –. Nonostante le parti melodiche di chitarra suadenti e ben eseguite e nonostante i titoli da concept album, non si riesca trovare un narrazione, una storia dietro i brani, a volte sul filo del tecnicismo fine a se stesso. Dietro un suono a volte poco curato si legge comunque l'anima e le passioni di Schiavone come ascoltatore, in uno dei migliori episodi del disco: California che sembra un brano di Santana finchè non viene esplicitata quasi totalmente l'ispirazione del riff di Beat It di Michael Jackson, scritto da Eddie Van Halen, sfiorando un kitsch quasi confortante.
Immagino Schiavone alle prese con una composizione basata su una storia altrui, musica per il cinema o per la televisione, fino addirittura a ricordare alcuni videogiochi, visto che, The Sound of Life e Soul avrei voglia di giocarli a Guitar Hero – è un complimento, nel mio mondo, eh –, mentre SunSet è la dimostrazione che quando un compositore non cerca di strafare, viene fuori un brano riuscito ed emozionante, con una coda orchestrale sintetizzata che toglie un filo di magia, facendoci tuttavia sperare per lui che possa essere suonato il prima possibile da un'orchestra vera.
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La recensione The Sound Of Life di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-30 00:28:00
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