Dieci brani di puro rock'n roll statunitense, citazionista e ai limiti dell'imitazione più sfacciata. Ma non si poteva desiderare di meglio per un diciottesimo album...
Polvere, Strada e Rock'n Roll è il titolo del nuovo lavoro discografico di Giuseppe Calini, cantante e chitarrista di Legnano con un'invidiabile carriera alle spalle, iniziata nel 1986 con la pubblicazione dell'album Spirito Libero.
Giunto addirittura al diciottesimo disco, il rocker lombardo non perde le speranze e come un vero lupo affamato di provincia quale è, ci propone un nuovo capitolo della saga. L'album è composto da dieci brani di pop-rock invecchiato malissimo, ma con simpatia. Dalle sfuriate hard-rock di "Old Style Rock'n Roll" alle atmosfere tipicamente blues di "Biglietto per la vita", l'operazione revival si tinge di sfumature ai limiti del trash. Calini ci mette dentro tutto, dagli Steppenwolf ai Blue Oyster Cult, dagli ZZ Top fino ai paesaggi "tipici" del rock statunitense ("Ritorno in Alabama" e "Goodbye Route 66"). Traccia dopo traccia, la trasformazione in un motociclista ibrido tra Vasco Rossi e il primo Ligabue è sempre più concreta.
La differenza è che il nostro Calini è una calamita per la simpatia e gli si vuole bene davvero dal primo ascolto: testi schietti e veri, accordi sentiti migliaia di volte, citazionismo ai limiti della legalità, ma tutto questo ha un'anima e un cuore che il resto del mondo si sogna. E pazienza se l'inizio di "Viaggio nel mondo" ci ricorda almeno trenta brani dei Lynyrd Skynyrd, Giuseppe Calini è figlio di quei tempi là e non ha intenzione di cambiare strada proprio al diciottesimo disco (Lo so che sembra infantile però/chi cresce perde e non ride più). Telecaster, Vox AC30, Harley Davidson e Rock'n Roll americano, cosa volete di più?
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La recensione Polvere, strada e rock'n'roll di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-24 08:16:05
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