Music For Closed Airports: un buon spunto ma con qualche asperità. Anzi ripetitività
Per parlare di Music For Closed Airports di Lorenzo Morresi bisogna partire da una premessa: il disco, tecnicamente parlando, è un ottimo disco, ben prodotto, con una solida qualità a livello proprio musicale e realizzato da un artista, Morresi, perfettamente consapevoli di quanto sta facendo. Ecco, detto questo, bisogna anche dire un'altra cosa, per me, importantissima: proprio questi punti di forza sono anche i punti meno convincenti dell'album
Già perché, forse con l'esclusione di una manciata di canzoni davvero inattaccabili, come ad esempio 1997 che, guarda caso, è anche la mia preferita, molte altre sono spesso e volentieri "già leggibili" sin dai primi minuti. Ci sono schemi, appunto molto ricorrenti, che a più riprese si presentano, puntualissimi, nelle orchestrazioni di Morresi.
Che, intendiamoci, è abile a realizzarle in modo elegante e coerente con il mood della traccia ma che una certa, ahinoi, sono troppo ripetitive per aggiungere davvero un gradiente di fascino in più. Ecco perché Music For Closed Airports di Lorenzo Morresi è un buon disco ma non va oltre un ideale sette in pagella, con qualche punto in meno per la già citata ripetitività degli schermi nu-jazz. A mio parere Morresi è un artista con le spalle sufficientemente larghe per uscire, di tanto in tanto, dalla "strada maestra" e incominciare a dare un segnale di alterità. Noi lo aspettiamo fiduciosi.
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La recensione Music For Closed Airports di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-09 08:39:21
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